La Valle d'Aosta tra le destinazioni più esposte all'overtourism

Secondo l'Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico di Demoskopika il sistema valdostano ha un alto livello di esposizione alla pressione turistica

 

Visitatori alla Fiera di Sant'Orso, principale evento turistico della nostra regione

 

Il turismo è una industria che fa girare intere economia e l'Italia, il Bel Paese, ne è il classico esempio. Ma se il turismo può far fiorire una comunità, l'eccesso di turismo può facilmente soffocarla. In questi casi si parla di sovraturismo, o più comunemente di overtourism: quando cioè una meta è presa d'assalto dai turisti e finisce per esserne succube, con un peggioramento della qualità della vita dei residenti e un impatto negativo sulle infrastrutture e sulle risorse locali.

L'istituto Demoskopika, in uno studio pubblicato in anteprima da Ansa, ha voluto calcolare quali località italiane soffrono maggiormente la pressione turistica e quali invece sono meno esposte agli effetti nefasti dell'eccesso di turismo. L'analisi ha portato all'elaborazione dell'Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico basato non sui numeri assoluti di arrivi e presenze, bensì sul rapporto tra flussi, territorio e popolazione.

Tra i sistemi turistici collocati nel livello "alto" di esposizione è presente la Valle d'Aosta insieme a mete come Firenze e Siena. Per la Valle d'Aosta l'analisi indica un valore di 30,1 turisti per abitante, una produzione pro capite di 47 chilogrammi di circa di rifiuti per turista e la presenza di 1.133 turisti circa per chilometro quadrato di territorio.

Le tre principali mete esposte all'overtourism sono Rimini, Venezia e Bolzano, seguite da Livorno, Napoli, Milano, Trento, Roma, Verona e Trieste. Guardando al rapporto tra presenze e popolazione residente, Bolzano è prima con quasi 69 turisti per abitante seguita da Venezia con quasi 47 turisti per abitante. Rimini e Venezia svettano inoltre per densità turistica, con rispettivamente oltre 17mila e quasi 16mila presenze per chilometro quadrato. Sempre Rimini detiene anche il primato nazionale per produzione pro capite di rifiuti urbani legati al turismo: 76,8 chilogrammi.

Le realtà meno interessate dagli effetti negativi del turismo sono Rieti, Benevento, Reggio Calabria, Isernia, Avellino e Campobasso.

 


Marco Camilli

 

 

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