Corte dei Conti, i dubbi sull'acquisto dello stabilimento Heineken di Pollein


Relazione della Sezione di controllo: "condotte penalmente rilevanti" e "profili di aiuto di Stato" per l'operazione approvata nel 2012 tra Finaosta, Sima, Heineken e Vallée d'Aoste Structure

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AOSTA. Un nuovo ciclone proveniente dalla Corte dei Conti della Valle d'Aosta potrebbe abbattersi sulla politica valdostana sempre a proposito dell'uso dei fondi pubblici, come per il Casinò. La nuova tempesta che si profila all'orizzonte riguarda questa volta la Heineken di Pollein e in particolare la legittimità dell'acquisto dello stabilimento.

L'operazione, costata 20 milioni di euro, fu decisa con il benestare del Consiglio regionale a fine 2012. Vallée d'Aoste Structure acquistò i beni da Sima, società controllata da Heineken al 51% e partecipata da Finaosta al 49%. Allo stesso tempo fu sottoscritto un contratto di locazione dello stabilimento con Sima per consentire al birrificio di continuare la produzione e Finaosta fu incaricata di ripianare le perdite di Vallée d'Aoste Structure procedendo con una ricapitalizzazione da 12,6 milioni.

La sezione di controllo della Corte dei conti relazionando sull'operazione che ha coinvolto Finaosta, Sima, VdA Structure e Heineken parla di «condotte penalmente rilevanti». In particolare scrive che «la gestione degli asset immobiliari regionali, per il tramite della finanziaria regionale e la società oggetto della presente indagine, ha posto in rilievo numerosi profili critici ed ha condotto all'emersione di fattispecie rilevanti non soltanto per il loro impatto sulla finanza regionale ma anche per la potenziale integrazione di condotte penalmente rilevanti». Il riferimento è al reato di «abuso d'ufficio».

Non solo. L'operazione nel suo complesso indica «seri profili di perplessità in relazione all'integrazione degli elementi costitutivi di un aiuto di stato». L'acquisto dello stabilimento e il contratto di locazione con ripianamento delle perdite ha avuto come conseguenza «un'evidente riduzione di costi che la Regione ha accordato alla società beneficiaria al di fuori di ogni previsione normativa; una misura selettiva o, meglio ancora, "singolare", perché riconosciuta esclusivamente Heinekenad un operatore economico in rapporto di diretta continuità con l'ente pubblico; una misura finanziaria che - continua la Sezione di controllo nella sua relazione -, seppur articolata attraverso il ricorso a schemi negoziali multipli, è suscettibile di falsare la concorrenza sul mercato europeo poiché interferisce con le logiche sottese alla formazione di un prezzo concorrenziale».

L'acquisto dello stabilimento fu approvato con il rinnovo degli accordi sottoscritti anni prima da Regione e Heineken. In quest'occasione fu anche approvato, a fronte di un costo per le casse pubbliche di 76 milioni di euro nel periodo 2017-2026, l'inserimento di loghi che pubblicizzano la Valle d'Aosta su alcune bottiglie di birra prodotte da Heineken.



Marco Camilli

 

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