Entro 60 giorni i risultati dell'autopsia sull'infermiera e i suoi due figli
AYMAVILLES. «Non ce la faccio più»: questo il breve messaggio che Marisa Charrère avrebbe lasciato per spiegare in qualche modo le motivazioni che l'hanno portata ad uccidere i suoi due figli, Nissen e Vivien, ed a togliersi poi la vita nella loro casa di Aymavilles.
Secondo le informazioni diffuse nelle ultime ore, l'infermiera avrebbe scritto la stessa frase a mano su due diversi fogli. La calligrafia sembrerebbe la sua: gli inquirenti l'hanno già confrontata con altri documenti scritti trovati nell'abitazione.
I tre corpi senza vita sono stati trovati ieri sera dal padre, Osvaldo Empereur, che rientrava dal lavoro. Il paese è sotto choc. La famiglia Empereur, molto conosciuta ad Aymavilles, viene da molti descritta in queste ore come serena e senza apparenti problemi.
Intanto il sostituto procuratore Carlo Introvigne ha affidato l'incarico di svolgere l'autopsia su i due bambini e sulla donna per confermare le cause della morte (si sospetta un'iniezione letale con potassio, sostanza usata negli Stati Uniti per giustiziare i condannati a morte). I risultati sono attesi entro sessanta giorni.
M.C.