Sostegno elettorale, favori personali e lavori affidati ad "amici" nelle condanne per corruzione

Caseificio ValdostanoAOSTA. È il capannone dell'Autoporto Spa in cui si trasferì il Caseificio Valdostano il perno della sentenza di condanna per corruzione di Augusto Rollandin.

Nel processo di primo grado andato in scena ad Aosta, il giudice ha riconosciuto le pressioni che Rollandin esercitò nel 2013, quando era presidente della Regione, per far spostare la società Deval dalla sua sede e fare spazio al Caseificio Valdostano dell'amico imprenditore Gerardo Cuomo. In cambio il politico avrebbe ottenuto sostegno elettorale, inteso come la possibilità di tenere un comizio nell'azienda di Cuomo, ed un cambio di pneumatici.

Cuomo è stato condannato per questa circostanza e per le forniture alla gara 4k organizzata nel 2016 dall'Associazione Forte di Bard. Qui entra in gioco anche Gabriele Accornero. Il Caseificio ottenne la possibilità di occuparsi delle forniture della gara di ultra trail ed in cambio Cuomo pagò dei lavori edilizi fatti in casa di Accornero e quattro pneumatici. Il giudice ha ravvisato la sussistenza delle accuse di corruzione e la turbata libertà di scelta del contraente.

Per Rollandin, Accornero e Cuomo è invece caduta l'accusa di associazione a delinquere. Il giudice li ha assolti "perché il fatto non sussiste".

Sempre per turbata libertà di scelta del contraente sono stati condannati Accornero e l'impresario Davide Bochet. L'accusa era riferita ai lavori di rifacimento delle tubature dell'Opera Ferdinando del Forte di Bard. Stessa situazione per l'artigiano edile e per il libero professionista Salvatore e Simone D'Anello, imputati per dei lavori di rifacimento della scala in vetro di accesso al Museo delle Alpi del Forte. Gli interventi sarebbero stati affidati a loro in cambio di favori gratuiti (attività di progettazione e direzione lavori) di cui ha beneficiato Accornero. Il giudice ha ritenuto valida l'accusa di corruzione per Accornero e Simone D'Anello, ma non per Salvatore D'Anello.

Infine Accornero è stato assolto "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di peculato riguardante un biglietto aereo.

 

 

 

M.C.

 

 

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