AOSTA. Sostegno ad alcuni candidati "amici" ma anche vere e proprie minacce nei confronti di politici considerati una spina nel fianco: è questo un nuovo aspetto che emerge dalle intercettazioni legate alla seconda inchiesta sui condizionamenti della 'ndrangheta sulle elezioni regionali del 2018 in Valle d'Aosta.
Le minacce sono rivolte in particolare al consigliere regionale Alberto Bertin. "Quello combina danni...ha fatto danni e continuerà a fare danni...", si legge nella trascrizione di una conversazione di Antonio Raso (coinvolto nell'inchiesta Geenna) intercettata dagli inquirenti. L'intercettazione prosegue: "... "finché qualcuno non gli fa i 'mussi' tanti... e ti dirò qualcuno gli farà i 'mussi' tanti, perché è già sul pelo del rasoio...se le è sgravitata un paio di volte...".
Bertin nei suoi anni di presenza in Consiglio Valle ha toccato in tante occasioni il tema della presenza della criminalità organizzata in Valle d'Aosta. Tra le ultime iniziative in tal senso una proposta di legge di cui è primo firmatario presentata a febbraio per l'istituzione in Valle d'Aosta di un Osservatorio permanente sulle associazioni criminali di tipo mafioso.
redazione