Covid, cena di 'dissobedienza' in ristorante di Donnas: arrivano i carabinieri

Anche in Valle d'Aosta cresce il disagio per le chiusure forzate e le misure anti Covid

Anche in Valle d'Aosta cresce il disagio per le chiusure forzate e le misure anti Covid

 

carabinieriDONNAS. Si è conclusa con una multa di 400 euro la cena di protesta organizzata ieri sera in un ristorante di Donnas, "La Locanda". Il locale ha tenuto aperto al pubblico anche dopo le 18 malgrado i divieti del Dpcm organizzando una cena a cui ha partecipato un gruppo di persone provenienti da diverse località della Valle d'Aosta. Tra di loro anche altri imprenditori penalizzati direttamente o indirettamente dalle chiusure forzate.

Una forma di "disobbedienza civile", l'aveva descritta qualche giorno fa sui social lo chef. "La mia idea è quella di disobbedire, di tenere aperti i bar e i ristoranti", aveva spiegato in uno dei video di sfogo postati su YouTube proprio contro le limitazioni per il Covid e le misure adottate in tutti gli ambiti, dalla scuola alle attività commerciali.

E proprio dai social è nato il tam-tam che ha radunato nel locale della bassa Valle gli avventori, una quindicina in tutto, poi identificati dai carabinieri chiamati dai vicini. Nessuna tensione con i militari, al contrario di quanto accaduto giorni fa nella cena di protesta di un ristorante a Pesaro, ma l'episodio di Donnas è un'ulteriore conferma - se mai ce ne fosse bisogno - del crescente disagio di una fetta sempre più alta di imprenditori e di popolazione stremati dalla situazione economica e sociale che non dà alcuna certezza.

La cena di Donnas, terminata appunto con una sanzione di 400 euro, è ifnatti l'ultima di una serie di proteste che sono andate in scena in Valle d'Aosta. Alcuni giorni fa, quando l'ultimo Dpcm doveva essere ancora approvato, sotto Palazzo regionale decine di persone si sono radunate richiamando i principi della Costituzione per protestare contro le istituzioni delle zone rosse e più in generale contro le libertà limitate delle misure anti Covid. Mercoledì scorso un presidio silenzioso di una cinquantina di ristoratori e baristi in silenzio ha occupato piazza Chanoux per la manifestazione #siamoaterra organizzata anche in diverse altre città italiane. Ieri un'altra manifestazione con i gestori di palestre e scuole di danza rimasti seduti a terra, sempre in silenzio, per quasi mezz'ora.

protesta

 

Clara Rossi

 

 

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