Ritrovati la madre e il bambino scomparsi martedì da Aosta

La donna si era allontanata con il figlio temporaneamente collocato dagli zii. Il suo avvocato precisa: «nessun riscontro di maltrattamenti, è risultata idonea al ruolo genitoriale»

Sottrae il figlio collocato dagli zii, ricercata la madre

Sono stati rintracciati in Piemonte, nella zona di Cuneo, la madre e il figlio che la polizia stava cercando da martedì, cioè da quando la donna è sparita insieme al bambino che era stato assegnato lo scorso anno alle cure degli zii.

La mamma e il bambino, che sta bene, sono stati individuati dagli agenti della Squadra mobile di Aosta in collaborazione con i colleghi di Cuneo nell'ambito delle ricerche coordinate dalla procura aostana.

In una nota, il legale della donna Carola Marzi precisa che il bambino non è stato affidato agli zii, ma che questi ultimi «hanno rivestito il ruolo di semplici collocatari». 

L'avvocato ricostruisce anche i dettagli della situazione. La madre di nazionalità gambiana «non è mai stata dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale» e «la vicenda è nata a seguito della segnalazione, da parte degli zii, di presunti maltrattamenti da parte della madre ai danni del figlio minore. Tali presunti maltrattamenti non venivano tuttavia riscontrati nel corso della visita in ospedale, alla quale i medesimi zii conducevano il bambino».

Nella vicenda «il Tribunale per i minorenni ordinava quindi che venisse effettuata una valutazione della capacità genitoriale della mamma e che venissero attivate modalità di incontro protette madre-figlio. Veniva all'uopo nominata una équipe multidisciplinare, composta da un'assistente sociale, una psicologa ed un educatore, oltre che un mediatore interculturale, al fine di facilitare gli scambi di informazioni. Al termine del periodo di valutazione - precisa Marzi -, la madre risultava idonea al proprio ruolo genitoriale e il Tribunale per i minorenni quindi autorizzava i servizi sociali a prevedere un graduale ampliamento e la liberalizzazione delle visite madre-figlio. Le visite, dunque, al momento dei fatti narrati, non erano più protette, ma libere, con previsione della presenza dell'educatore solo ed esclusivamente nel momento del passaggio del bimbo dagli zii alla madre e viceversa, momento delicato, che ancora presentava delle criticità».

 


Marco Camilli
(aggiornato il 08/06/2024)

 

 

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