Mafia Capitale colpisce anche la Valle d'Aosta

 

La Vivenda che fornisce pasti per Comune di Aosta e Usl è nell'elenco delle società con decreto interdittivo

MunicipioAOSTA. Raggiunge anche la Valle d'Aosta l'indagine Mafia Capitale. Il prefetto di Roma Gabrielli nei giorni scorsi ha commissiariato il gruppo La Cascina ed emanato un decreto interdittivo per numerose società che hanno in gestione appalti pubblici in tutta Italia e tutte sede a Roma, in via Francesco Antolisei n° 25. Nell'elenco ci sono anche la Vivenda Spa e La Cascina Global Service Srl, imprese riunite nella Ati che ha vinto la gara del Comune di Aosta per gestire la refezione scolastica e il servizio di pulizia dei plessi scolastici.

Con il decreto interdittivo per gli enti pubblici è scattato l'obbligo di risoluzione del contratto. Il Comune capoluogo ha già provveduto con determinazione dirigenziale di pochi giorni fa a richiamare la clausola risolutiva per il contratto biennale, rinnovato nel 2014, con la Ati guidata da Vivenda. Gli uffici comunali non hanno rilevato le "stringenti ragioni di interesse pubblico" che avrebbero potuto giustificare la prosecuzione del rapporto dal momento che le scuole in estate sono chiuse.

Nel proprio decreto Gabrielli indica La Cascina quale "soggetto economico le cui figure apicali risultano partecipi ad accordi di natura corruttiva commettendo plurimi episodi di corruzione e di turbativa d'asta, dal 2011 al 2014, nell'interesse e a vantaggio delle società del Gruppo per ottenere l'aggiudicazione di gare pubbliche". Sempre nel medesimo decreto è riportato che le società del gruppo gestiscono un piccolo impero con servizi socio-assistenziali per 12.000 assistiti, 37 milioni di pasti al giorno e 7.600 dipendenti.

Nel conteggio rientrano i servizi forniti anche all'Azienda Usl della Valle d'Aosta, per la quale Vivenda e La Cascina Global Service gestiscono la mensa. Qui la situazione è più delicata, perché il servizio riguarda pazienti e utenti e non può quindi essere interrotto da un giorno all'altro. E' probabile che l'Azienda sanitaria decida di evitare la risoluzione del contratto, e dunque lo stop improvviso ai pasti, e aderire al commissariamento di Gabrielli per avere il tempo necessario a procedere con un nuovo bando.

 

Marco Camilli

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