Le intercettazioni escluse perché riferite ad un altro procedimento
AOSTA. Le intercettazioni che li avevano portati alla sbarra sono "inutilizzabili" e così Davide Perrin e il cugino Fulvio Perrin sono stati assolti dalle accuse di voto di scambio. "Il fatto non sussiste" ha sentenziato oggi il gup Giuseppe Colazingari disponendo l'assoluzione richiesta anche dal pubblico ministero Pasquale Longarini.
Il processo è scaturito da alcune conversazioni telefoniche "spiate" dai carabinieri mentre indagavano su un'altra inchiesta riguardante delle estorsioni per la gestione di un night di Châtillon. L'accusa era che Davide Perrin, 33 anni, ex assessore comunale a Torgnon, in occasioni delle elezioni regionali del 2013 sborsò 1.000 euro in cambio di voti essendo uno dei candidati nella lista dell'Uv (finì poi per essere il secondo degli esclusi). In base alla ricostruzione degli inquirenti il denaro fu consegnato a Cosimo Lippo, per cui il gup ha disposto il non luogo a procedere, tramite il cugino Fulvio, di 31 anni. Le intercettazioni in questione però erano riferite ad un altro procedimento e l'eccezione sollevata dall'avvocato difensore è stata accettata dal giudice che ha dunque dichiarato inutilizzabili quelle prove. Da qui l'assoluzione.
Marco Camilli