Il circolo valdostano segnala: sarebbe stata usata anche la dinamite
COGNE. Raccogliendo le segnalazioni e le proteste dei residenti, il circolo di Legambiente Valle d'Aosta ha scritto una lettera aperta indirizzata agli assessori regionali all'ambiente e al territorio sui lavori nel torrente Grand Eyvia, a Cogne, tra Epinel e il capoluogo.
"Le ruspe all'interno del letto del torrente stanno spianando il fondo, rimuovendo i sassi e spaccando (pare anche con la dinamite) i massi. Risulta anche che in questo modo siano morte le trotelle che il Consorzio Pesca aveva seminato" nelle settimane scorse", segnala il presidente Denis Buttol rivolgendosi agli assessori Chiara Minelli e Carlo Marzi.
"Ci sfugge l'utilità dell'intervento in atto, se consideriamo che le norme di tutela dei corsi d'acqua (Direttiva 2000/60/CE e di conseguenza il PTA) escludono la possibilità di estrarre materiali dai fiumi e torrenti e raccomandano il mantenimento delle caratteristiche di naturalità degli stessi. Allo stesso modo - sottolinea Buttol - gli esperti del settore da tempo escludono la possibilità che l'artificializzazionedei corsi d'acqua favorisca la sicurezza idraulica dalle esondazioni. Al contrario, il fatto di facilitare lo scorrimento delle acque nelle zone più pianeggianti può accrescere il rischio di alluvioni a valle".
Il circolo dell'associazione mette in evidenza anche il "degrado paesaggistico che deriva dalla perdita dinaturalità del torrente in un tratto di grande visibilità, all'entrata dell'abitato di Cogne, torrente che già nell'attraversamento del paese è cementificato al massimo e che solo in questo punto ritorna allostato naturale".
C.R.