Champion: a rischio la sovranità alimentare europea già minacciata da dazi, guerre commerciali e instabilità geopolitica
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«La Politica agricola comune non è una voce di bilancio sacrificabile, ma il fondamento stesso della sicurezza alimentare europea». Così la Confederazione Italiana Agricoltori-CIA di Piemonte e Valle d'Aosta interviene sulla creazione di un Fondo europeo unico che vedrebbe un importante taglio delle risorse al settore agricolo dell'UE.
La CIA parla di «attacco senza precedenti all’identità agricola dell'Europa, alla sua ideologia fondate e alla sostenibilità delle nostre imprese».
A Bruxelles si è svolta una mobilitazione, a cui era presente anche l'organizzazione degli agricoltori, per protestare contro la politica agricola della Commissione europea. In seguito alla protesta, il vicepresidente di CIA Agricoltori delle Alpi Gianni Champion avverte: «L’agricoltura è presidio del territorio, risposta alla crisi climatica, leva di sviluppo per le aree interne. Il taglio delle risorse e la prospettiva di un Fondo unico rappresentano un colpo durissimo per l’agricoltura valdostana e per l'intero Paese. Significa - spiega - mettere a rischio la sovranità alimentare europea, già oggi minacciata da dazi, guerre commerciali e instabilità geopolitica. Serve una Pac forte, equa, finanziata con chiarezza, frutto di un vero confronto con il settore, e non imposta dall'alto a ridosso delle scadenze».
La delegazione della CIA a Bruxelles era guidata dal presidente nazionale Cristiano Fini: «La proposta della Commissione europea - afferma - è inaccettabile: disgrega la Pac, non garantisce la tenuta del sistema agroalimentare e mette in competizione diretta settori e Stati membri. Von der Leyen ha perso l'occasione di rafforzare coesione e credibilità dell’Ue. Così facendo, la politica agricola viene svuotata e la sicurezza alimentare dell’Europa compromessa».
M.C.