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Spelgatti: dopo Geenna in Valle d'Aosta si comincerà a respirare

Nicoletta SpelgattiNicoletta Spelgatti, consigliera regionale della Lega Vallée d'Aoste. Qual è il suo commento su questo nuovo tsunami che si è abbattuto sulla politica valdostana e che ha a che fare con la malavita.
«I particolari di quello che è emerso possono lasciare stupiti, non così il sistema che era ampiamente conosciuto. Da tutti».

Dalla lettura del provvedimento del gip emerge la strana situazione della doppia carica di presidente della Regione che incarna anche il ruolo del prefetto e che anche in passato ha creato imbarazzo da parte degli inquirenti che devono relazionarsi con un prefetto lui stesso oggetto di attenzioni. Pensa che questo doppio ruolo vada cambiato?
«Assolutamente no, non bisogna scindere i due ruoli. Questa situazione è assolutamente fondamentale per il mantenimento della nostra autonomia. Il fatto che lo strumento sia stato utilizzato in maniera non corretta non significa che non sia giusto. E' come il discorso dell'autonomia. Lo strumento è più che corretto, diverso è il discorso se le persone elette non lo usano bene. Ma non si deve buttare via il bambino insieme all'acqua sporca. Avere la carica di prefertto unito a quello di presidente della Giunta è assolutamente fondamentale per salvaguardare l'autonomia. E' una grandissima conquista e la Lega, anche a livello nazionale, è stata sempre contraria alla figura del prefetto che rappresenta un'ingerenza dello Stato sui territori».

In questo momento la maggioranza non ha più i numeri e la situazione è un po' alla deriva. La Lega ha chiesto di andare alle urne. Avete elaborato anche un'altra proposta?
«Assolutamente no».

Si va alle urne
«La Valle d'Aosta è assolutamente ingovernabile con le forze politiche attuali e con il panorama politico in Consiglio regionale. Non abbiamo intenzione di fare controribaltoni né altro. Attualmente è necessario tornare alle urne e dare la parola ai cittadini».

Siete i favoriti alle prossime elezioni: quanto è merito vostro e quanto demerito di altri partiti che si sono "suicidati" con vicende politiche e giudiziarie?
«
Entrambe le cose. Da una parte gli altri si sa come hanno governato, cioè male, e come hanno usato il potere in questi 40 anni. Dall'altra parte noi in Lega abbiamo dimostrato la qualità delle persone scelte, tutti professionisti che hanno una loro attività lavorativa e non hanno bisogno della politica per arrivare da qualche parte. Persone perbene e competenti che si sono messe a disposizione della Lega esclusivamente per combattere battaglie per il bene comune dei cittadini. Abbiamo dimostrato di non scendere a compromessi e pur di non farlo siamo stati prontissimi a subire il ribaltone, non volendo fare accordi che non ci avrebbero lasciato le mani libere per operare nell'interesse dei cttadini. Siamo stati sempre coerenti con quanto dichiarato di voler fare e che abbiamo promesso ai cittadini».

Avete chiesto lo scoglimento per mafia dei Comuni di Aosta e di Saint-Pierre. Ne siete ancora convinti o allenterete la pressione su questo punto?
«Quando diciamo una cosa la portiamo avanti. Riteniamo sia necessario il commissariamento per poi tornare alle urne. I cittadini siano resi responsabili del futuro di questi due comuni e della Regione. Bisgona tornare ad elezioni da tutte le parti e i valdostani dovranno scegliere il futuro di questa regione».

C'è stato bisogno di un procedimento della Procura della Repubblica di Torino per scoprire la 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Come mai il Tribunale di Aosta non c'era arrivato?
«A questa domanda non so cosa rispondere. Ci tengo però a ringraziare tutte le forze dell'ordine e la magistratura per un'indagine così precisa e dettagliata e che ha portato a questi grandi risultati. Grazie a questo lavoro si aprirà una pagina diversa per la Valle d'Aosta e si comincerà a poter respirare».




 

 

Marco Camilli

 

 



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