"Un nuovo movimento per tutti gli autonomisti": la proposta Uvp fa discutere

UvpAOSTA. Riunire gli autonomisti sotto un'unica forza politica per dare un segnale di forte discontinuità con il passato e riallacciare il rapporto con gli elettori. È Giuliano Morelli, neo presidente dell'Union Valdôtaine Progressiste, a lanciare l'idea di un soggetto politico del tutto nuovo in cui far confluire i partiti e i movimenti autonomisti. Un'idea che però per ora ha raccolto reazioni tiepide.

La proposta
Nella proposta lanciata da Morelli, eletto nel Congrès straordinario di Pontey, la strada da percorrere consiste nella creazione di «un nuovo partito autonomista, con un nome nuovo e un simbolo nuovo, per ridare fiducia a un elettorato spaventato, disorientato, disilluso, infelice».

Dietro a questo progetto c'è la presa d'atto del periodo buio delle forze autonomiste. Le difficoltà erano emerse già alle ultime elezioni regionali e le ultime inchieste giudiziarie hanno fatto il resto. Morelli riconosce infatti che «in questa fase le forze autonomiste hanno l'acqua alla gola, non hanno più la capacità di condizionare l'elettorato. C'è stata una sorta di "guerra civile" per il potere la cui vittima eccellente è proprio l'elettorato. Bisogna costruire un nuovo polo partendo dalla base dei movimenti. Non deve essere un unico movimento che fagocita gli altri, deve essere un nuovo progetto - sottolinea -. Lavorerò in questa direzione e se non ci riuscirò allora riterrò concluso il mio mandato».

Nella visione di Morelli le elezioni europee di maggio 2019 potrebbero rappresentare un primo punto di svolta. «Credo che gli autonomisti debbano avere un proprio candidato e spero che si possa raggiungere un'intesa tra tutti in autunno», spiega il neo presidente dell'UVP.

Le reazioni
"Seppur condividendo con forza i principi identitari e la necessità di rivitalizzare l’autonomia Valdostana, non ci siano al momento i presupposti per condividere un percorso concreto e comune che non si esaurisca con il voto di maggio", è il commento affidato ad una nota da parte di Pour Notre Vallée - Area Civica. Il movimento però accoglie la proposta di un candidato unico dell'area autonomista per le europee 2019.

Roberto Cuneaz, presidente di Alpe, commenta la proposta come «un passo in avanti un po' eccessivo. Il processo è da fare, ma è prematuro parlare di un nuovo partito e di un nuovo simbolo. Prima bisogna creare un sentimento e un percorso, passando dalla campagna elettorale per le Europee, per vedere se il progetto è realizzabile tra le forze autonomiste e in che modo. E' comunque giusto lanciare un messaggio di questo tipo».

«Noi siamo per cercare soluzioni che uniscano e non dividano - la risposta di Carlo Marzi, segretario di Stella Alpina -. La proposta di Uvp fa parte di un percorso che abbiamo cominciato ad analizzare da quando il 16 novembre 2018 le quattro forze autonomiste hanno firmato il documento politico che ha poi portato, il 10 dicembre, al governo Fosson. Si è più volte affrontata la tematica di un nuovo contenitore autonomista unico o di una federazione delle attuali forze autonomiste. Entrambi i modelli con una previsione di forte rinnovamento negli attori. Noi siamo per scegliere tutti insieme il modello migliore».

Per Mauro Caniggia, presidente di Mouv', la proposta è «interessante, ma prima di parlare di partiti nuovi o di riunificazioni vorremmo sapere quali sono i contenuti, le prospettive, il programma, meglio ancora qual è la Valle d'Aosta che si vuole costruire. Per ora manca la sostanza. Solo su uscite di questo genere non si può costruire nulla».

 

 

Marco Camilli

 

 

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