AOSTA. "Alla Vallée non serve l'alibi di un'ennesima riforma istituzionale" bensì un "ricambio della classe politica": così ADU interviene sull'accordo politico tra gli autonomisti che sostengono il governo Fosson e Rete Civica.
"L'ormai conclamata deriva governista di Rete Civica conferma le ragioni che hanno portato alla fine dell'esperienza di Impegno Civico", dichiarano i portavoce Jeanne Cheillon ed Alexandre Glarey. "Oggi, più che mai, ADU ribadisce la propria distanza rispetto alle sciagurate scelte degli ex IC", aggiungono.
I consiglieri regionali di Rete Civica, Alberto Bertin e Chiara Minelli "tradiscono il mandato elettorale sia rispetto alle alleanze, sia rispetto ai punti del programma", affermano i portavoce, e "sacrificando i temi più scomodi e gli ultimi della società. Vengono addirittura introdotti nuovi punti come il presidenzialismo, mai condiviso con i militanti e gli elettori. In una Regione, in questi anni sfigurata da uomini forti, che non ha ancora provveduto ad una reale separazione dei poteri, in primis tra la funzione di Presidente e quella di Prefetto (il consigliere Bertin se ne è forse dimenticato ?), il presidenzialismo è un'opzione demenziale".
"Si tratta di un accordo poco democratico - aggiungono Cheillon e Glarey -, discusso tra alcuni consiglieri e Riccarand, senza nessuna condivisione pubblica e con l'umiliazione dei partiti, attori insostituibili della società civile. Questa ennesima incoerenza, capriola della peggiore politica politicante, anziché frenare la deriva leghista, le fornirà purtroppo nuovi argomenti".
I due portavoce infine denunciano "con forza l'idea, questa evidentemente antidemocratica, secondo cui RC possa continuare ad occupare, nelle commissioni consiliari, gli spazi destinati a garantire le minoranze. Se hanno deciso di sostenere Fosson, siano coerenti".
C.R.