AOSTA. L'Amministrazione regionale ha chiesto all'avvocato Renzo Cocchi, del Foro di Torino, «una memoria» sul respingimento dell'istanza della Regione di costituirsi parte civile nel procedimento dell'inchiesta Geenna sulla 'ndrangheta in Valle d'Aosta a causa di un vizio di forma.
A causa dell'errore la Regione potrà soltanto riprovare a costituirsi parte civile per gli imputati che non hanno scelto il rito abbreviato e il patteggiamento.
«Abbiamo subito chiesto una memoria all'Avvocato che ci è stata fornita per ora in maniera parziale, in attesa delle motivazioni del rigetto», ha affermato durante il presidente della Giunta Renzo Testolin durante il consiglio regionale straordinario del 20 dicembre.
Sul caso è intervenuto Alberto Bertin (RC). «Il professionista a cui abbiamo affidato la gestione di questa delicata vicenda, oltre ad avere una parcella che mi auguro non pagheremo, dovrà anche spiegarci cosa sia successo. Il danno d'immagine è gravissimo e non va sottovalutato».
La presidente del Consiglio regionale Emily Rini si è detta «basita da questo errore inconcepibile e imperdonabile. Mi chiedo come sia possibile che un professionista, un avvocato, possa commettere un errore così grossolano che non sarebbe stato fatto nemmeno da un iscritto al primo anno di giurisprudenza lo comprenderebbe. E non è una questione di presenza o meno del presidente in aula. Chiedo che si prendano delle assunzioni di responsabilità e delle decisioni forti. Quello che è successo è grave».
«Per fortuna c'è il Comune di Aosta del tanto criticato Centoz che comunque gli atti li ha fatti corretti e per fortuna c'è Libera, altrimenti la Valle d'Aosta non sarebbe rappresentata in un processo così importante», la considerazione di Elso Gerandin (Mouv').
E.G.