Covid-19, Lanièce: bene la proroga dello stato di emergenza

'Abbiamo abbandonato la tempesta, ma la nave non è ancora in un porto sicuro'

 

AOSTA. Il vice presidente al Senato del Gruppo per le autonomie, Albert Lanièce, accoglie con favore la proroga al 15 ottobre (non fino al 31 come indicato in precedenza) dello stato di emergenza in Italia per il Covid-19.

"Fino al giorno in cui ci sarà il vaccino per tutti saremo nella convivenza col virus - ha dichairato il senatore valdostano intervenendo in aula -. E ricordiamoci che nei i paesi dove i casi non diminuiscono, dagli Stati Uniti, al Brasile al Regno Unito, molte decisioni sono state prese in contrasto con il parere dei comitati tecnico-scientifici. L'Italia non deve cadere nella stessa tentazione, ma continuare sulla strada intrapresa a Gennaio quando, davanti a due soli casi, fu comunque dichiarato lo stato d’emergenza. Una scelta giustissima, che ci ha fatto trovare pronti quando sono scoppiati i primi focolai in Lombardia e Veneto".

La proroga decisa dal governo italiano inoltre "consentirebbe di completare la riorganizzazione del sistema sanitario, dal territorio alle strutture ospedaliere dedicate". Secondo il senatore questa è "la strada più efficace per mettere in sicurezza gli ambienti scolastici e garantire un’ordinata apertura del nuovo anno".

"Dobbiamo evitare - ha aggiunto - che scoppi una seconda ondata: è di vitale importanza per non vedere la crisi tramutarsi in una depressione economica e sociale. E questo dando maggiore fiducia ai territori: le autonomie locali e le regioni a statuto speciale che noi rappresentiamo, possono essere determinati, potendo esercitare le loro competenze per gestire al meglio le esigenze di tutti i cittadini".

"Abbiamo abbandonato la tempesta, ma la nave non è ancora in un porto sicuro - ha dichiarato ancora il senatore Lanièce -. Per questo dobbiamo stare tutti dalla parte degli anziani, dei disabili, degli ammalati cronici, dei bambini, di tutti coloro che sono particolarmente vulnerabili. Il nostro comportamento responsabile è rivolto a loro e alla memoria delle 35.000 persone che ci hanno lasciati per sempre", ha infine detto concludendo il suo intervento.

 

 

Clara Rossi

 

 

 

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