Green pass, Lega VdA: «verifica documenti da parte dei locali sfugge a ogni logica»

Il gruppo consiliare leghista presenterà una interrogazione sulle obiezioni relative alla privacy

 

certificazione verde

«Delegare ristoratori, baristi e gestori di locali a verificare documenti è qualcosa che sfugge ad ogni logica». Così il capogruppo della Lega VdA in Consiglio regionale, Andrea Manfrin, a proposito dei controlli sui green pass Covid da parte degli esercenti.

Il gruppo consiliare annuncia di aver presentato una interrogazione a risposta scritta in vista della prossima seduta del Consiglio Valle per chiedere al governo regionale di «replicare quanto già realizzato dalla Regione Piemonte, ovvero interrogare il Garante nazionale della Privacy sull'attribuzione di funzioni tipiche dei pubblici ufficiali ai gestori privati in relazione alla titolarità di identificare i propri clienti esigendo l'esibizione dei documenti di identità».

«L'iniziativa - afferma ancora la Lega VdA - si pone l'obiettivo di rispondere ai numerosi dubbi sollevati sia a livello locale nelle scorse settimane, sia nella prima giornata di applicazione della certificazione verde da parte del Presidente nazionale della Fiepet (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici) che ha lamentato numerose reazioni scomposte che hanno messo in difficoltà i gestori a cui è stato affibbiato, contro ogni logica il ruolo di agente di pubblica sicurezza. Un ruolo su cui, oltretutto, non sono stati forniti i necessari chiarimenti, a partire dalla questione del controllo del documento per verificare l'identità di chi presenta il Green Pass: a chi tocca, e con quale autorità?».

 

 

C.R.

 

 

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