La Valle d'Aosta istituisce il suo Osservatorio permanente antimafia

In Consiglio regionale voto non unanime. Il Pcp: 'legge poco incisiva'

 

Alberto Bertin

A larga maggioranza il Consiglio regionale approva l'istituzione dell'Osservatorio antimafia della Valle d'Aosta. La legge assegna all'Osservatorio funzioni consultive, propositive, di studio e di supporto in materia di prevenzione e di contrasto dei fenomeni mafiosi, nonché di promozione della cultura della legalità. L'Osservatorio antimafia, supportato nella sua attività da un compitato tecnico composto da tre esperti, dovrà rendere conto al Consiglio dei risultati ottenuti dalla legge.

La norma approvata introduce in aggiunta l'obbligo per la Regione di costituirsi in giudizio come parte civile nei procedimenti penali per associazionismo mafioso e scambio elettorale politico-mafioso commessi sul territorio, prevedendo che gli eventuali risarcimenti siano destinati al finanziamento delle attività di promozione della legalità e della sicurezza.

Il presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin, relatore della proposta di legge, spiega: «Il Consiglio Valle ha intrapreso di recente un percorso orientato alla promozione della legalità e delle buone pratiche amministrative e allo studio sulla consistenza dei fenomeni malavitosi in Valle d'Aosta. Un percorso che oggi si rafforza con l'istituzione dell'Osservatorio permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso, la cui mission consiste nel coordinare tutti gli attori istituzionali e sociali e gli stakeholders interessati alla gestione della cosa pubblica, in modo da esercitare un monitoraggio permanente di tutte le attività potenzialmente appetibili alla criminalità organizzata». Un'attenzione particolare sarà rivolta «al ciclo degli appalti pubblici, promuovere la coscienza civica e la cittadinanza attiva, agevolare l'adozione di misure efficaci a tutela dei cittadini e dei beni comuni».

L'aula si è espressa con 32 voti a favore e le 2 astensioni del Pcp, gruppo promotore di quattro emendamenti tutti bocciati. Secondo le consigliere del Progetto Civico Progressista la proposta di legge votata «manca di completezza e organicità» e di eccessiva fretta nel voler votare il testo. La capogruppo Erika Guichardaz: «Dall'analisi dell'articolato emerge la poca incisività dell'Osservatorio rispetto alla precedente proposta presentata nel 2015 e allo schema-tipo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e Province autonome. I compiti dell'Osservatorio sono scarni e manca la promozione di accordi di intesa con gli enti locali. Riteniamo inoltre insufficiente lo spazio riservato a tutti i soggetti che già operano nel settore del contrasto alla criminalità organizzata e al Comune di Aosta.»

Netta la replica di Bertin. «Ricordo che una mozione approvata all'unanimità da questo Consiglio nel lontano luglio 2013 prevedeva 90 giorni per delineare e istituire l'Osservatorio.  Dopo una decina d'anni nei quali credo che per tutti ci sia stato il tempo per approfondire e valutare, è il momento di passare all'azione. Non si può tergiversare oltre e se mi si accusa di avere fretta, pazienza. Le organizzazioni mafiose non si fermano davanti alla pandemia, non vanno in vacanza e sono in continua trasformazione».

 

 

E.G.

 

 

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