Il governo regionale chiede di cambiare l'articolo 16 che ridurrebbe le entrate di bilancio
Il governo regionale si schiera contro la norma del Decreto legge Sostegni ter riferita alle aziende del settore energie rinnovabili. Il provvedimento «presenta nella sua attuale formulazione numerosi aspetti critici e profili di illegittimità anche rispetto all’Autonomia regionale» e colpisce «in modo incomprensibile e con modalità tecniche gravemente distorsive, oltre che con evidenti profili di illegittimità costituzionale, il comparto dell’energia rinnovabile», afferma Palazzo regionale.
Un primo confronto tra Giunta regionale e maggioranza c'è già stato. Ora il governo vuole avviare una interlocuzione con Roma per cambiare alcune parti del decreto e in particolare l'articolo 16 che «mette in una situazione di grave incertezza il mercato delle aziende rinnovabili, colpendo esclusivamente i ricavi generati dalla produzione di fonti rinnovabili, che costituiscono l’elemento trainante per gli obiettivi di transizione energetica. Questa scelta costituisce per la Valle d'Aosta una gravissima minaccia - avverte la Regione - poiché rischia di danneggiare in particolare la società CVA, azienda leader del settore idroelettrico, ponendo a rischio i flussi finanziari che la Regione percepisce in forma indiretta attraverso la distribuzione dei dividenti dalla controllata Finaosta».
Il nodo centrale è il conguaglio richiesto soli produttori di energia rinnovabile calcolato tra i prezzi di quest'anno, sino al mese di dicembre, e la media dei prezzi del periodo 2010-2020. «Non si considera - segnala l'amministrazione regionale - che la maggior parte dei produttori hanno già venduto l'energia a valori significativamente inferiori a quelli attesi per il 2022. Ciò provocherebbe danni economici molto elevati in quanto dovrebbero essere restituiti importi notevolmente superiori a quelli incassati».
«Queste problematiche riguardanti la norma in discussione in Parlamento» saranno «oggetto di un’azione politica in campo nazionale, anche in raccordo con le altre Regioni e Province autonome», annuncia Palazzo regionale.
Clara Rossi