Referendum elettorale 'inammissibile', il Cre: un grave precedente negativo

Malgrado la bocciatura «la campagna referendaria prosegue». Referendum consultivo è il nuovo obiettivo

 

Consiglio regionale

Esprime «sorpresa e preoccupazione» il Comitato Regionale Elettorale nel commentare la dichiarazione di inammissibilità della sua proposta di legge di iniziativa popolare mirata a cambiare la legge elettorale valdostana.

La decisione della Commissione regionale per i procedimenti referendari di  «è un grave passo indietro in materia di strumenti di democrazia diretta e il Cre intende valutare la possibilità di un ricorso contro un provvedimento che crea un grave precedente negativo». 

Il Comitato ricorda che «il tema della ammissibilità alla procedura di referendum propositivo di norme elettorali era già stato esaminato in passato dalla Commissione e, con decisione del 6 giugno 2007, era stato ammesso il referendum propositivo su ben quattro proposte di legge regionale di iniziativa popolare in materia elettorale».

Martedì prossimo il Coordinamento del Cre si riunirà per definire le prossime iniziative. La campagna referendaria comunque «prosegue», annunciano i promotori. L'intenzione è puntare sul referendum consultivo, «uno strumento più agile che non richiede un esame preventivo di ammissibilità, si può attivare rapidamente a la consultazione si può svolgere nell'arco di pochi mesi permettendo alla popolazione di esprimersi rispetto ad una riforma che è quanto mai necessaria». Può essere indetto «su proposta di un terzo dei consiglieri regionali o di 2.000 elettori. Se nei prossimi giorni emergerà la disponibilità di un congruo numero di consiglieri di avanzare la proposta si potrà portare subito il tema in Consiglio, altrimenti il Comitato raccoglierà le 2000 firme necessarie per attivare il meccanismo».

Il Comitato ribadisce dunque la sua posizione: «la lunga crisi politica che caratterizza questa legislatura, dopo lo scioglimento anticipato della precedente legislatura, è l'ennesima conferma che non c'è rimedio alla cronica instabilità politica se non attraverso un sistema che consenta agli elettori di scegliere direttamente con il loro voto, il Presidente, la maggioranza e il programma».

 

 

Clara Rossi

 

 

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