Terzo settore, tre le Fondazioni controllate dalla Regione a rischio

La riforma del 2017 impone l'adeguamento delle Onlus entro marzo 2023. Tre Fondazioni controllate dalla Regione ancora non sono in regola e rischiano lo scioglimento

 

Sono tre le Fondazioni valdostane controllate dalla Regione a rischio di scioglimento per effetto dei mancati adeguamenti alla riforma del Terzo settore. Lo ha spiegato il presidente della Regione, Erik Lavevaz, rispondendo in consiglio regionale a una interpellanza di Stefano Aggravi (Lega).

«La riforma prevede che gli enti sottoposti a direzione e coordinamento delle pubbliche amministrazioni non siano enti del Terzo settore», ha spiegato Lavevaz. In aggiunta «la normativa contiene l'abrogazione delle Onlus che saranno soppresse e diventeranno "Enti del terzo settore"».

A livello regionale il testo sul Terzo settore incide direttamente su tre Onlus controllate dalla Regione. Una è la Fondazione Clément Fillietroz che gestisce l'Osservatorio astronomico e il planetario di Lignan, a Nus. Un'altra è la Fondazione Natalino Sapegno che a Morgex si occupa di ricerca storico-letteraria e di promozione della lettura, della poesia e della letteratura. La terza è la Fondazione Ollignan, promotrice di iniziative di utilità sociale tramite il centro agricolo situato a Quart.

Le regole della riforma del Terzo settore sono chiare: le Onlus devono diventare Enti del terzo settore. Le tre Fondazioni sono però tutte istituite con leggi regionali e il Ministero, interpellato a riguardo dalla Regione, è stato chiaro: «queste tre fondazioni, istituite finanziate e controllate dalla Regione o da enti pubblici, non possono essere Enti del terzo settore», ha riferito Lavevaz. «L'abrogazione della normativa comporterà per gli enti non iscritti al Registro del Terzo settore la perdita della qualifica di Onlus» e ciò significa, ha spiegato ancora il presidente della Regione, «scioglimento dell'ente con obbligo di devoluzione del relativo patrimonio. L'alternativa è la modifica degli assetti dei tre enti, facendo venir meno il controllo pubblico e quindi consentendo l'iscrizione nel Registro del Terzo settore.»

La decisione andrà presa entro marzo 2023, termine ultimo disposto dalla riforma risalente al 2017 per gli adeguamenti.

«Bisogna fare qualsiasi cosa per evitare che un simile patrimonio vada perso», ha affermato nella replica Aggravi. «Mi auguro che anche a Roma ci sia del buon senso e ci sia chiarezza sul regime fiscale da attuare. Al momento della discussione del Defr, potremo fare un approfondimento sul futuro di queste realtà, al di là dell'adeguamento normativo. Marzo 2023 è dietro l'angolo e il peso della burocrazia costa tempo.», ha aggiunto il vicecapogruppo della Lega.

 

 

redazione

 

 

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