Scontro aperto tra Manfrin e Anpas sul rapporto tra Usl e volontari del soccorso

Il consigliere regionale e le accuse del volontariato trasformato in 'agenzia interinale per la Regione'. L'Anpas replica: 'uno schiaffo a noi che contribuiamo a supportare il sistema sanitario'

 

Ambulanza

«Intendo ringraziare le migliaia di volontari che quotidianamente si impegnano e tolgono spazio a famiglia, hobby e al meritato riposo dal lavoro per potersi dedicare agli altri. Questo è un patrimonio che la Valle d'Aosta deve tutelare». Non è bastata questa premessa fatta in Consiglio regionale dal capogruppo della Lega Andrea Manfrin per evitare la reazione indignata di Anpas Valle d'Aosta circa la discussione sui soldi pubblici erogati all'associazione di volontariato del soccorso.

Stando ai dati forniti dall'assessore regionale alla sanità Barmasse, nel 2022 Anpas non ha coperto 3.066 ore di servizio previste da una convenzione siglata con l'Usl nel 2017. A far storcere il naso, la mancanza di penali. «Una associazione che riceve, come in questo caso, 800.000 euro l'anno per garantire dei servizi, può non farne nessuno e in ogni caso riceverebbe 800.000 euro», ha osservato Manfrin durante l'ultima seduta del Consiglio regionale. «Oltre alla stragrande maggioranza di volontari che dedicano il loro tempo gratuitamente, c'è n'è una che viene pagata. Fa quindi volontariato con lo stipendio, ma non garantisce i servizi», ha aggiunto il capogruppo della Lega.

In attesa della stipula di una nuova convenzione che introdurrà specifiche penali accanto ai normali rimborsi per le spese sostenute dai volontari, per coprire le 3.066 ore mancanti l'Usl valdostana nei mesi scorsi si è dovuta riorganizzare inviando gli equipaggi del 118 e ricorrendo all'assunzione di personale interinale. Una pratica, quest'ultima, che dovrebbe essere confermata con la nuova convenzione. Ma secondo Manfrin «se la risposta è che assumeremo nuovi volontari perché costano meno rispetto ai dipendenti dell'Usl, allora il volontariato diventa un'agenzia interinale a servizio della Regione. In questo modo risulta che un'associazione di volontariato sia in realtà un'azienda che eroga servizi e assume. Con personale sfruttato, perché costa meno rispetto al dipendente dell'Usl». 

La replica di Anpas

L'intervento del capogruppo della lega in Consiglio regionale non è stato affatto ben digerito da Anpas, la quale ha deciso di replicare duramente. «Percorriamo oltre 600 mila km, superiamo i 13 mila servizi effettuati tra soccorso, trasporto dializzati, servizi e trasporti sanitari e di emergenza. Oltre 172 mila le ore di turno che i nostri volontari fanno in un anno», si legge nella risposta dell'associazione. «I nostri volontari non percepiscono stipendio (o altri emolumenti) per le ore che tolgono ai loro affetti, alle loro famiglie e anche in molti casi alle loro professioni. Siamo stufi, stanchi, amareggiati e arrabbiati per l’atteggiamento fazioso del consigliere regionale in questione, che non perde occasione per mettere ombre oscure sul nostro operato».

Ad agitare ulteriormente gli animi è un video diffuso da Andrea Manfrin sui social. «Arrivare al punto - commenta Anpas - di accostarci al "re delle ambulanze", prendendo una puntata di Report e diffondendola sul suo account social, questo è troppo». Per l'associazione quel video «è uno schiaffo dato a tutti noi che contribuiamo a supportare il sistema sanitario».

Il presidente Massimo Pesenti ha rincarato la dose: «Associare Anpas VdA a un’associazione a delinquere è un gesto grave, ancora di più fatto da un consigliere regionale, che rappresenta i cittadini e che per essere seduto dov’è, percepisce uno stipendio (soldi pubblici)».

Lo scontro potrebbe avere degli strascichi. L'associazione infatti ha annunciato di aver contattato «i legali per tutelare l’integrità morale ed etica dei suoi volontari, dei dipendenti e l’immagine di Anpas».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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