Idroelettrico, approvata la legge sui canoni delle grandi derivazioni

Testolin: la norma rappresenta un punto di giusto equilibrio

 

Con 19 voti a favore e 16 astenuti il Consiglio Valle ha approvato la disciplina regionale sui canoni per le grandi derivazioni di acqua a uso idroelettrico

«Per le concessioni scadute, la norma prevede invece un canone aggiuntivo per l'esercizio dell'impianto, nelle more della riassegnazione della concessione», ha spiegato in aula il relatore di maggioranza, Antonino Malacrinò (Fp-Pd). «I concessionari devono corrispondere un canone demaniale costituito da una componente fissa e una variabile. L'importo unitario della componente fissa del canone annuo è pari a 40,09 euro per ogni kW di potenza nominale media di concessione mentre la determinazione della percentuale dei ricavi normalizzati, necessaria per quantificare la componente variabile, è determinata annualmente con la legge di stabilità regionale e non può eccedere la misura del 2,5%».

La norma prevede che le modalità di aggiornamento, versamento, introito, controllo e riscossione dei canoni è demandata alla Giunta regionale.

Con un emendamento approvato in Commissione è stata stabilita, per il primo anno di applicazione della legge, la data del 30 novembre per il pagamento della rata semestrale della componente fissa e il versamento del canone aggiuntivo.

Nell'introdurre la norma, il relatore di minoranza Stefano Aggravi (Lega) ha sollevato la questione dell'utilizzo delle risorse provenienti dai canoni. « Questa legge è funzionale a drenare il gettito di entrata necessario a coprire i 4 milioni di euro di fabbisogno annuo che mancavano al BIM per interventi sulla rete potabile a livello regionale. Ci chiediamo cosa ne sarà delle altre risorse». 

Il relatore della minoranza ha inoltre rimarcato le incertezze sulla titolarità delle concessioni di grande derivazione, sui cambiamenti climatici e sulle tariffe di gestione del servizio idrico. Secondo Aggravi «discutere e votare questo disegno di legge senza tenere conto anche di questi fattori risulta parziale e incompleto. Non si sa se c'è oggi una reale visione d'insieme delle prospettive del nostro sistema idrico, sia per usi civili che a scopo idroelettrico».

Nel corso della discussione il Pcp ha annunciato l'astensione. Chiara Minelli: «sul canone variabile aggiuntivo, quella fissata è la percentuale minima adottabile, ma per la nostra Regione essa va a coincidere con il massimo. Altre Regioni stabiliscono il 2,5% come il minimo e le quote massime variano. Il Veneto arriva al 5%. La Valle d'Aosta invece si accontenta del minimo indispensabile, senza tenere in conto i profitti eccezionali che ha accumulato l'idroelettrico in questi ultimi anni. Alcune Regioni chiedono ristori in opere o in denaro, ma per noi sarebbe più giusto prevedere una sorta di ristoro a tutti i consumatori che stanno pagando bollette esorbitanti».

Anche il gruppo di Forza Italia si è astenuto. «Durante il percorso in Commissione - ha detto il capogruppo Pierluigi Marquis - sono state sollevate alcune criticità per l''introduzione di nuove situazioni che aumenteranno il carico di gestione, anche amministrativo, delle aziende. È difficile per chi deve fare budget annuali sapere solo a consuntivo quali saranno i costi aggiuntivi. Critiche sono emerse anche sul pagamento del canone di concessione e sul canone aggiuntivo. Crediamo che si dovrebbe semplificare la vita a chi lavora e produce, senza creare difficoltà ulteriori».

Nel dibattito è intervenuto anche il presidente della Regione Renzo Testolin. «Questo disegno di legge - ha dichiarato - dà risposte puntuali ad esigenze manifestate durante l'approvazione della legge 7/2022. La norma rappresenta un punto di giusto equilibrio tra chi ritiene che il provvedimento sia troppo oneroso e chi pensa che non lo sia abbastanza. Questa legge ci darà l'opportunità di fare delle riflessioni sulle future esigenze del BIM che saranno oggetto di valutazione in fase di bilancio di assestamento, così come le leggi di bilancio successive vedranno ancora l'assegnazione di importanti risorse all'ambito dell'efficientamento idrico. La filosofia che anima questo percorso è sicuramente virtuosa».

 

 

Clara Rossi

 

 

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