Elettrificazione ferrovia, i dubbi del Mit sui lavori in un documento «passato sotto silenzio»

Il parere è stato ritrovato dal gruppo Lega: «aveva messo nero su bianco i nostri stessi dubbi»

TreniUn parere del 2022 avrebbe posto dei dubbi sull'intervento di elettrificazione della ferrovia Ivrea-Aosta. Il documento, in bozza, è stato redatto dalla terza sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici, organismo di consulenza tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed è «passato sotto silenzio», hanno affermato i consiglieri regionali del gruppo Lega in occasione di una conferenza stampa.

«Il parere rileva delle criticità sulla valutazione delle alternative» e «aveva messo nero su bianco i nostri stessi dubbi» sull'elettrificazione, ha spiegato il consigliere Simone Perron, e benché sia stato inviato alla Regione e ai Comuni, «non è mai arrivato alla IV Commissione e non è agli atti».

Quali sono questi dubbi? Secondo il parere del Consiglio tecnico la documentazione riguardante l'elettrificazione «risulta carente per quanto concerne l'individuazione delle alternative e l'analisi della fattibilità economica e sociale», in pratica l'analisi dei costi e dei benefici. «Considerato che il finanziamento pubblico richiesto per l'intervento non migliorerà il numero e la velocità dei collegamenti tra i due capoluoghi - si legge inoltre -, si ritiene che almeno debba essere dimostrata una migliore efficienza energetica». Secondo il Consiglio superiore dei lavori pubblici invece «manca qualunque riferimento di tipo quantitativo» ed inoltre «nessun elemento di confronto per gli aspetti di contenimento del consumo energetico è stato considerato».

Il documento chiedeva esplicitamente di «valutare l'opportunità» di effettuare «un apposito approfondimento tecnico sul bilancio energetico conseguente a una integrazione dell'alimentazione a idrogeno nella tratta Ivrea-Aosta» prima di procedere con la sola elettrificazione.

Di nuovo Perron: «Nel caso migliore l'elettrificazione porterà a un calo dello 0,3% delle emissioni di anidride carbonica e il numero di treni giornaliero rimarrà invariato. Ormai la tecnologia permette di impiegare batterie. Il lato positivo principale è che aumenterà la capienza, ma l'investimento è cospicuo. Il documento in nostro possesso cita il contratto di programma 2020-21: per il miglioramento della linea erano previsti 36 milioni, per l'elettrificazione altri 110, di cui 26,4 dal Mef e 83,6 dal Pnrr». Tuttavia, evidenzia il consigliere leghista, «il Pnrr non ce lo hanno regalato e la scusa che non sono fondi regionali non regge».

Sull'argomento il gruppo Lega VdA presenterà una risoluzione in Consiglio regionale.

 


Marco Camilli

 

 

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