In Consiglio Valle la proposta di legge sul reddito "di cittadinanza"

 

E' stata depositata dai 4 gruppi di minoranza: 600€ al mese per contrastare l'esclusione sociale

gente-filaAOSTA. Erogare un reddito minimo garantito di 600 euro mensili, modificabili in base alla composizione del nucleo familiare, per combattere l'esclusione sociale delle persone in cerca di lavoro o rimaste disoccupate. Lo prevede una proposta di legge iscritto all'ordine del giorno del Consiglio Valle di fine febbraio (mercoledì 25 e giovedì 26) e depositato dai gruppi di opposizione (Uvp, Alpe, PD-SVdA e M5s).

A sostegno del testo i 17 consiglieri richiamano la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e ricordano che tra i 27 Paesi dell'Unione europea soltanto Italia, Grecia e Ungheria non prevedono un reddito minimo.

La proposta è rivolta in particolare ai maggiorenni iscritti alle liste di collogamento dei Centri per l'impiego, "salvo che si tratti di lavoratori autonomi, di lavoratori a tempo parziale" ed ai "lavoratori che hanno subito la sospensione della retribuzione nei casi di aspettativa non retribuita per gravi e documentate ragioni familiari". Il reddito minimo è garantito per 12 mesi e per averne diritto sono richiesti altri requisiti tra cui la residenza nel territorio regionale da almeno 24 mesi e un'attestazione Isee inferiore a 12.000 Euro.

I redditi minimi saranno finanziati ad un apposito fondo che sarà gestito dall'assessorato regionale alle politiche sociali. Il finanziamento annuo indicato nella proposta di legge è di 2.000.000 di Euro a partire dal 2015.

 

Marco Camilli

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