Il premier assicura: le coperture per i tagli si troveranno - Minoranza dem scettica, le opposizioni attaccano
Dopo l'annuncio all'assemblea Pd di sabato, Matteo Renzi rilancia. Il premier propone agli italiani un "patto" basato sullo scambio tra riforme e taglio delle imposte. La "rivoluzione copernicana" lanciata dal premier punta a un alleggerimento fiscale di 50 miliardi in 5 anni. Una road map a tappe forzate, quella indicata dal premier: si parte nel 2016 con l'abolizione dell'imposta sulla prima casa, poi l'alleggerimento per le imprese, quindi, nel 2018, interventi su aliquote Irpef e pensioni.
Le coperture - assicura il premier - si troveranno, il governo lavora da mesi alla fattibilità della proposta. Variegate le reazioni: se il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano si riconosce per intero nel programma di Renzi, la minoranza del Pd è scettica. La Lega parla di "bluff", mentre per il dirigente di Forza Italia Renato Brunetta "Renzi copia Berlusconi per disperazione".
I Comuni guardano con interesse ma anche con timore alle mosse di Renzi. Il sindaco di Torino, Piero Fassino, intravede la possibilità di superare il patto di stabilità interno: se il governo rinunciasse a trattenere l'intero importo dell'Imu sugli edifici economici e il 50 per cento delle imposte sulle seconde case, lasciando queste risorse ai Comuni, sarebbe possibile togliere le tasse sulla prima casa senza penalizzare le casse locali.
Clara Rossi