Sopralluogo al parco archeologico di Aosta: i commenti di Ferrero (M5s) e Guichardaz (Pd-Svda)

 

Parte dell'area dovrebbe aprire al pubblico la prossima primavera

AOSTA. Sopralluogo della V Commissione consiliare ieri mattina all'area megalitica di Saint Martin de Corléans, ad Aosta, per conoscere lo stato della struttura e l'andamento dei lavori in attesa dell'apertura al pubblico.

A seguire la visita c'erano, tra gli altri, il capogruppo del M5s Stefano Ferrero (opposizione) e il capogruppo del Pd-Sinistra Vda Jean-Pierre Guichardaz (da poco in maggioranza) ed entrambi hanno postato su Facebook le proprie impressioni riguardo al sopralluogo ed al progetto più in generale. I due punti di vista sono ovviamente diametralmente opposti e ve li proponiamo integralmente (in ordine alfabetico per cognome).

area-megaliticatravertinoFerrerox350Ferrero intitola il post "Dall'età del bronzo all'era delle facce di bronzo" e scrive: "Oggi sopralluogo presso il cantiere del parco archeologico di Saint-Martin de Corléans.
Spaventoso vedere seppelliti i reperti archeologici nella prigione di cemento e acciaio e pensare che ormai ci avviciniamo a 50 milioni di euro di spesa (ne sono appena stati stanziati altri 300.000 per la cronaca). Le foto e filmati interni non posso mostrarli...ci hanno vietato di farlo. Vi delizio con qualche foto esterna con i nomi di chi dirige i lavori e sul responsabile della sicurezza: il primo ex sovraintendente regionale in pensione e il secondo da oltre 25 anni circa sulla cresta dell'onda in quel cantiere. Notate anche la fine che stanno facendo le lastre di travertino esterne già rotte prima dell'inaugurazione (foto a fianco, ndr)... Interessante la spiegazione dell'archeologo sull'età del bronzo perfettamente in tema con alcune emerite facce di bronzo della politica presenti sorridenti in cantiere".

Guichardaz scrive invece: "Finalmente una parte importante dell'Area Megalitica (a meno che non arrivi un cataclisma!) aprirà i battenti. Oggi ho avuto il privilegio, insieme ai colleghi della Quinta Commissione, di visitare il cantiere che ospiterà l'area museale, e i tecnici e gli esperti che ci hanno accompagnato hanno assicurato che potrà essere aperta al pubblico già dalla primavera prossima. Mi emoziona l'idea che un luogo così carico di storia (e di storie) possa di nuovo tornare a parlare, a dirci di lui. Mentre eravamo lì ad osservare le steli, i dolmen, i menhir, le sepolture, le arature sacre, e gli archeologi ci raccontavano in un flash i cinquemila anni "depositati" in quei sei metri di strati, ho pensato che viviamo proprio in un bel posto. Ho riflettuto sulle immense ricchezze (artistiche e culturali) che una minuscola regione come la nostra può vantare e mi sono ulteriormente convinto che quella della loro "valorizzazione" è una strada che dobbiamo percorrere con convinzione se vogliamo uscire dalla crisi che ci attanaglia e ripartire. In primavera spero di poter essere lì quando si festeggerà la conclusione positiva di questa prima tranche di lavori!".

 

Marco Camilli

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