Respinta dal Consiglio Valle una risoluzione del M5s per limitare l'affidamento di incarichi ai parenti
AOSTA. Essere "parente di" non è una colpa, dunque un assessore ha il diritto di nominare come segretario particolare il cugino. E' un po' questo il senso delle dichiarazioni sentite ieri in Consiglio regionale mentre veniva discussa una risoluzione del Movimento 5 stelle proprio sulla figura del segretario particolare degli assessori.
La questione ruota attorno all'assessore Emily Rini che ha deciso di affidare l'incarico al cugino Alex Borinato, già assessore all'Istruzione di Aymavilles, laureato in Scienze dell'Amministrazione. «La politica valdostana dovrebbe riacquistare credibilità e invece episodi come questi richiamano certi comportamenti delle regioni del Sud Italia considerati cattive abitudini» ha rilevato il capogruppo dei 5s, Stefano Ferrero, presentando la risoluzione che proponeva di introdurre una norma per impedire ai parenti entro il quarto grado ed agli affini entro il secondo degli assessori regionali di ottenere l'incarico.
Nella risposta il presidente della Regione Augusto Rollandin ha spiegato che, trattandosi di un incarico fiduciario a tempo determinato e non un'assunzione, la legge non è stata violata. «Non sarebbe giusto ostacolare un giovane laureato in possesso dei requisiti solo per il grado di parentela» ha detto Rollandin annunciando il voto contrario della maggioranza.
La risoluzione è stata respinta con i 21 voti contrari di Uv, Sa e Pd-Svda mentre a favore hanno votato il M5s e Alpe: «il buon gusto e il rispetto dei cittadini e delle Istituzioni non sono normabili» ha commentato la consigliera del galletto Chantal Certan. I consiglieri dell'Uvp invece hanno deciso di astenersi: «questa nomina è sì legale, ma poco opportuna e delegata alla sensibilità di chi lo compie» ha affermato Nello Fabbri.
Marco Camilli