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Approvato dal Consiglio Valle con 18 voti a favore il Defr 2023-2025

Lavevaz: «il dibattito politico all'esterno di quest'Aula non facilita il lavoro, ma di certo non lo ferma»

 

Consiglio regionale

Al termine di una lunga discussione e con 18 voti a favore, 2 voti contrari del Pcp e le astensioni del resto dell'opposizione, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato il Documento di economia e finanza regionale - Defr del triennio 2023-2025.

Il Defr presenta un quadro sintetico del contesto economico e finanziario nazionale e regionale e chiarisce gli obiettivi strategici dell'amministrazione regionale e gli indirizzi alle società controllate e partecipate.

L'Assemblea ha anche approvato 15 ordini del giorno collegati al Defr, di cui 6 proposti dal gruppo Lega VdA, 6 dal gruppo Forza Italia, 2 dal gruppo Pour l'Autonomie e 1 depositato dai quasi tutti i gruppi di maggioranza e opposizione.

Nel corso del dibattito il presidente della Regione Erik Lavevaz ha parlato un documento che conferma la capacità di azione dell'amministrazione. «Certamente il dibattito politico all'esterno di quest'Aula non facilita il lavoro - ha detto -, ma di certo non lo ferma. L'anno prossimo sbloccheremo i lavori dell'ospedale, così come abbiamo già sbloccato opere ferme da anni come l'aeroporto e Maison Caravex. Abbiamo risposto alla crisi economica, legata alla pandemia e alla guerra in Ucraina con aiuti che, rispetto alla popolazione, sono tra i più importanti in Italia. Siamo intervenuti anche in altri settori aumentando, ad esempio, le risorse agli enti locali. Il Consiglio regionale, che parla con i suoi atti amministrativi, nonostante l'impasse totale che gli è stata attribuita, negli ultimi due anni ha approvato una media di 35 leggi all'anno rispetto alle 19 leggi degli anni precedenti». 

Il presidente della Regione è intervenuto anche sulle questioni più politiche e in particolare sui richiami dei gruppi del centrodestra alla necessità di dialogare con il governo nazionale. «Rivendico l'autonomia di questo Consiglio Valle rispetto alla politica nazionale e il sacrosanto diritto di avere idee e posizioni che non siano per forza appiattite o allineate alla maggioranza di turno a Roma - ha affermato Lavevaz -. Davvero vogliamo rifarci alla politica dei rubinetti? La Valle d'Aosta ha una dignità e non ha bisogno di padroni esogeni. Certo il Governo regionale deve coltivare rapporti e stabilire azioni sinergiche con il Governo centrale ma continuando a difendere la propria autonomia».

 

 

redazione

 

 

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