Valle d'Aosta, inizia l'iter di esame del ddl sulle locazioni turistiche

Adempimenti amministrativi, imposta di soggiorno e Codice Identificativo per disciplinare un settore esploso negli ultimi anni

 

Cervinia

Inizia il suo percorso in Consiglio Valle il disegno di legge sulle locazioni turistiche, un settore che anche in Valle d'Aosta ha conosciuto negli ultimi anni una vera e propria esplosione. In alcuni casi si tratta di sole camere, in altri appartamenti interi e abitazioni private rese disponibili per soggiorni turistici.

Il ddl depositato dalla Giunta regionale lo scorso 30 dicembre è approdato come primo passo all'esame della Commissione Sviluppo economico. Il testo intende disciplinare le locazioni turistiche sul territorio valdostano, stabilire cosa può o non può rientrare in questa categoria e quali servizi possono offrire senza invadere il campo delle imprese ricettive e fissare in qualche modo alcune regole a tutela dei turisti e delle imprese alberghiere e ricettive.

Riguarda quest'ultimo aspetto per esempio il Codice Identificativo Regionale, o CIR, un codice univoco assegnato agli alloggi a uso turistico che il ddl impone di utilizzare sempre per la promozione e la pubblicizzazione. Il CIR sarà assegnato dal Comune, il quale dovrà ricevere una dichiarazione sostitutiva sull'avvio dell'attività. La dichiarazione dovrà precisare anche dove si trova l'alloggio a uso turistico, di quanti vani e di quanti posti dispone ed eventualmente il periodo dell'attività di locazione per finalità turistiche, che comunque non può superare i 180 giorni all'anno.

Questa comunicazione servirà anche per l'imposta di soggiorno che diventa obbligatoria così come la comunicazione alle autorità delle generalità degli ospiti presenti (come da Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e la trasmissione alla Regione dei dati statistici sulle presenze.

Il CIR servirà anche per i controlli sulla correttezza delle dichiarazioni e sui servizi che possono essere proposti ai turisti tenendo conto che si tratta sempre di forme di ospitalità estemporanee. Per evitare forme di concorrenza con le imprese ricettive, il ddl vieta negli alloggi a uso turistico di fornire servizi centralizzati o prestazioni di tipo alberghiero. Ricevimento, pernottamento, dotazione iniziale di biancheria sono consentiti; colazione, pulizia e cambio di biancheria con frequenza giornaliera, solo per fare qualche esempio, sono vietati.

Accanto agli adempimenti amministrativi, il disegno di legge dà l'opportunità agli alloggi a uso turistico di essere presenti sul portale turistico regionale.

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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