ore

Povertà, c'è l'ok del Senato al reddito di inclusione

Povertà, c'è l'ok del Senato al reddito di inclusione

 

Ok definitivo con 138 sì, 71 no e 21 astenuti. Poletti: si compie oggi un passo storico. M5S: E' l'ennesimo bonus

ROMA. Con 138 sì, 71 no e 21 astenuti il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge delega per il contrasto della povertà che introduce il reddito di inclusione. Ora il testo è legge e la parola passa di nuovo al governo, con il ministro Giuliano Poletti che ha promesso tempi rapidi per il decreto di attuazione.

L'articolo unico del ddl sul contrasto alla povertà delega il Governo ad adottare entro sei mesi più decreti legislativi per introdurre una misura di contrasto della povertà assoluta, denominata reddito di inclusione; per riordinare le prestazioni di natura assistenziale; per rafforzare e coordinare gli interventi dei servizi sociali garantendo in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.

I principi e criteri direttivi della delega stabiliscono che il reddito di inclusione sia una misura unica a livello nazionale, di carattere universale, subordinata alla prova dei mezzi e all'adesione a un progetto personalizzato di inclusione, articolata in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona. Per beneficiare della misura sarà previsto un requisito di durata minima di residenza nel territorio nazionale. E' previsto un graduale incremento del beneficio e dell'estensione dei beneficiari, da individuare prioritariamente tra i nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave, donne in stato di gravidanza, disoccupati di età superiore a 55 anni.

«Con l'approvazione del disegno di legge delega sul contrasto alla povertà si compie oggi un passo storico: per la prima volta il nostro Paese si dota di uno strumento nazionale e strutturale di contrasto alla povertà - il Reddito di inclusione (REI) - che ci consente di introdurre progressivamente una misura universale fondata sull'esistenza di una condizione di bisogno economico e non più sull'appartenenza a particolari categorie (anziani, disoccupati, disabili, genitori soli, ecc.)». Ad affermarlo è Giuliano Poletti, Ministro del lavoro e delle politiche socialil. Il disegno di legge delega sulla povertà è invece  solo " un pannicello caldo" per Sinistra Italiana.

«Lo stanziamento di 480 euro per 1.700mila persone, quando in questo Paese 4 milioni di persone si trovano in condizioni di povertà assoluta e 8 milioni in quelle che pudicamente vengono definite "condizioni di povertà relativa", è meno che insufficiente. In compenso il governo si affretta a rendere operativa una norma scandalosa, che permette ai super-ricchi di pagare tasse risibili purche' prendano la residenza fiscale in Italia», afferma Loredana De Petris capogruppo di Sinistra italiana a Palazzo Madama.

Molto critico anche il M5S: «C'era la possibilità di adeguare il welfare italiano, introducendo una misura seria di sostegno al reddito, a quello già esistente nella maggior parte dei paesi europei, ma questo governo, con l'approvazione del ddl povertà, ha rinunciato a farlo seguendo la politica dei bonus per pochi del governo precedente. Perché quello che oggi cercano di vendere politicamente e mediaticamente come una misura di contrasto alla povertà, non è altro che un ennesimo "bonus". Una misura ereditata dagli spot a cui ci ha abituato il governo Renzi», ha detto Nunzia Catalfo, senatrice M5S e vice presidente della Commissione Lavoro.

 

Clara Rossi

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075