Anziani e case di riposo: una questione etica e sociale oltre che economica

Costi che aumentano, personale che manca, un numero sempre maggiore di anziani di cui prendersi cura: la questione va affrontata subito

 

AnzianiCon una popolazione sempre più avanti con l'età e con specifici bisogni assistenziali, la questione dell'assistenza agli anziani e ai disabili diventa ogni giorno più urgente da affrontare. Non è solo una questione di adeguatezza del numero di posti disponibili in case di risposo e in generale nei servizi residenziali e socio-assistenziali per una richiesta in costante aumento, bensì è un argomento che tocca aspetti tanto sociali quanto organizzativi ed economici. Partiamo da questi ultimi.

Negli anni si è visto un aumento esponenziale delle rette e delle spese per l'assistenza. Serve personale sempre più specializzato e in numero sempre maggiore, a fronte di una insufficiente disponibilità di lavoratori che paradossalmente lascia posti letto inutilizzati malgrado la crescente richiesta. Questa crescita esponenziale della spesa si traduce in tariffe anche, in alcune regioni, possono superare gli 80 euro al giorno, e pone un forte peso economico sulle famiglie. In un Paese in cui, come certificato recentemente dall'Istat, gli stipendi sono sostanzialmente fermi da trent'anni mentre il costo della vita è cresciuto senza interruzioni, non serve grande immaginazione per comprendere come una famiglia possa andare in grande difficoltà economica per assicurare la giusta assistenza ai propri cari non autosufficienti o bisognosi di cure costanti.

Questa condizione si aggrava ulteriormente in un contesto demografico in cui l’invecchiamento della popolazione mette in evidenza carenze che vanno ben oltre il mero aspetto economico. Negli ultimi anni, le difficoltà nella gestione sono emerse anche in seguito alla necessità di intervenire con costosi adeguamenti degli standard infrastrutturali necessari per tutelare i diritti e la dignità degli anziani. I controlli istituzionali risultano essenziali per garantire che le strutture offrano un’assistenza adeguata e per prevenire abusi o negligenze, ma in tanti casi non bastano. Senza contare che anche i bilanci pubblici sono in sofferenza: i fondi messi a disposizione scarseggiano ed è difficile immaginare che la spesa pubblica sia in grado di tenere il passo con il galoppare della richiesta.

Non parliamo specificatamente di Valle d'Aosta, bensì di un problema di scala nazionale. Tante (forse tutte) regioni italiane affrontano una situazione di forte pressione, con un aumento delle rette e delle liste d'attesa, con migliaia di anziani bloccati in una sorta di limbo tra l'esigenza di assistenza e l'impossibilità di accedere al servizio. Parallelamente, alcune proposte avanzate puntano a diverse soluzioni, come l'incremento dei fondi destinati a calmierare i costi per gli utenti e una migliore organizzazione delle strutture esistenti, per sfruttare appieno la capacità disponibile grazie a collaborazioni più efficaci con le autorità sanitarie locali.

Nel complesso, questi elementi evidenziano come la crisi non sia soltanto una questione economica o burocratica. Seguendo gli annunci recenti, in Valle d'Aosta si sta cercando di puntare ove possibile sull'assistenza a domicilio. Spesso questo orientamento è accostato al principio di riduzione dei costi, oltre alla volontà di assicurare all'anziano di essere curato in un contesto familiare. Qui la sfida diventa etica e sociale. Servono investimenti mirati e un sistema più equo per far sì che gli anziani e i disabili di oggi, così come quelli di domani, possano essere seguiti con la giusta dignità senza essere abbandonati ad un sistema che, spesso, vede solo numeri anziché nomi.

 


Marco Camilli

 

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Privacy Policy

 

Cookie Policy

 

Termini e Condizioni

 

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075