Uno dei protagonisti della Fiera estiva di Aosta ci racconta la sua esperienza
AOSTA. Da questa mattina 500 espositori presentano le loro opere nelle vie del centro di Aosta. Si tratta della versione estiva e ridotta della Fiera di Sant'Orso che ogni anno si svolge nelle vie di Aosta il 30 e 31 gennaio.
Nel Medio Evo, la fiera si svolgeva nel Borgo di Aosta, in quell'area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant‘Orso. Racconti leggendari narrano che tutto ha avuto inizio proprio di fronte la chiesa dove il Santo, vissuto anteriormente al IX secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e “sabot“, tipiche calzature in legno ancora oggi presentate alla fiera. Adesso è tutto il centro cittadino ad essere coinvolto nella manifestazione, all‘interno e a fianco della cinta muraria romana.
L'artigianato tradizionale della Valle d’Aosta affonda le sue radici nella civiltà contadina delle Alpi. Il patrimonio artigianale valdostano è frutto dell’operosità di generazioni di contadini-artigiani che, attraverso i secoli, hanno saputo sfruttare le risorse dell’agricoltura e dell’allevamento (canapa e lana) e le materie prime dell’ambiente alpino (il legno, la pietra, il rame e il ferro) per realizzare attrezzi d'uso quotidiano per il lavoro e la vita domestica. E’ soltanto a partire dalla metà del Novecento che gli operatori del settore hanno saputo convertire una produzione d'uso rurale in un artigianato raffinato e diversificato realizzando manufatti, spesso scultorei, che ancora oggi attingono alla tradizione. La Fiera di Sant‘Orso è dunque un celebrazione della creatività e dell‘industriosità delle genti di montagna, ma è anche un grande evento popolare in cui si manifestano le caratteristiche peculiari dell‘identità valdostana. Non è solo l'aspetto commerciale che spinge gli espositori a partecipare alla fiera, quanto il desiderio di uscire dal proprio laboratorio per cercare il contatto con un pubblico che sa apprezzare il lavoro di qualità e la creatività, frutto di tradizioni che hanno radici secolari. Allo stesso modo, chi visita la fiera non lo fa solo alla ricerca di un buon acquisto, magari utile nella pratica quotidiana, o di un oggetto di qualità per abbellire la casa, ma anche per “respirare” un‘atmosfera unica. Le attività tradizionali comprendono scultura e intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio, tessitura del “drap” (stoffa in lana lavorata su antichi telai in legno), merletti, vimini, oggetti per la casa, scale in legno.
Uno degli espositori abituali della fiera è Dario Coquillard che spiega: «Non vedo l'ora di presentare i miei lavori alla fiera. Ogni anno, sia in inverno che in estate, è sempre un'esperienza nuova. Gli oggetti che realizzo sono il frutto di un'accurata lavorazione artigianale, parto da un unico blocco di legno pregiato: ciliegio, pero, acero, noce locale, che solitamente privilegio. Valorizzo il colore caldo del legno con le relative venature utilizzando cera d'api a caldo, priva di vernice o solventi. Il mio obiettivo è rispettare la tradizione millenaria della lavorazione del legno pur introducendo oggetti originali».
Nel 1982, all'età di vent'anni, Dario Coquillard scopre la sua passione per il legno e la scultura ai quali si dedica per molti anni nel tempo libero. Nel 2000 decide di aprire un suo laboratorio. I temi che predilige sono animali, ritratti sovente in atteggiamenti originali e divertenti, personaggi di montagna e personaggi di fantasia come elfi e fate, tutti realizzati con cura e attenzione per i dettagli. Potete contattarlo al numero 339 6941300 (email info(at)coquillard.it ; sito web coquillard.it).
La tradizione dice che chi acquista un oggetto scolpito su legno alla Fiera di Sant'Orso ritornerà ad Aosta. Favole popolari, certo, ma talvolta succede... eccome se succede! E in attesa di tornare ad Aosta, vi invitiamo a seguire la diretta streaming della 49a Foire d'été che Aostaoggi.tv e Fieradisantorso.it realizzeranno oggi pomeriggio, a partire dalle ore 16.
Laura Uglietti