AOSTA. Il Tribunale di Aosta rischia la paralisi in poco tempo. E' il presidente Eugenio Gramola a lanciare l'allarme sulla situazione del palazzo di giustizia di Aosta che soffre la carenza di giudici e ancor più di personale amministrativo.
«Con la "quota 100" andranno in pensione più persone del previsto tra cui due dipendenti di grande esperienza. Abbiamo chiesto alla Regione di assegnarci del personale, ma se non si riuscirà il Tribunale di Aosta si troverà in una situazione disastrosa», ha spiegato il presidente presentando il bilancio sociale del 2018.
Il vuoto in organico però non è l'unica problematica che gli uffici di via Ollietti si trovano ad affrontare. Il Tribunale soffre la carenza di giudici monocratici e deve far fronte all'aumento del carico di lavoro sui gip (il giudice che tra l'altro firma i provvedimenti di arresto o autorizza le intercettazioni utili alle indagini). Una situazione che ha portato i procedimenti pendenti vicino a quota mille e l'aumento della durata dei procedimenti. Esistono inoltre problemi a trovare consulenti d'ufficio e poi malfunzionamenti e blocchi dei sistemi telematici. Tutte criticità che incidono sull'attività di un Tribunale che tuttavia, nel complesso, registra comunque un buon grado di efficienza.
Per risolvere alcune delle criticità è stato chiesto soccorso alla Regione, ad esempio per distaccare dipendenti che colmino in parte il vuoto del personale. Il presidente Gramola ha inoltre rilanciato l'idea di una "cittadella della giustizia" che riunisca in un unico luogo anche l'ufficio del giudice di pace e gli ufficiali giudiziari per far risparmiare tempo e risorse. La sede sarebbe Palazzo Ollietti, già sede del Tar, situato a pochi passi dal tribunale. «Dipende in primo luogo dalla disponibilità della Regione» ha sottolineato Eugenio Gramola. Anche qui bisogna tenere conto della difficoltà nell'interloquire con piazza Deffeyes visti i continui cambi al governo. Con la Procura inoltre è al vaglio un protocollo d'intesa per l'organizzazione delle udienze che consentirà di risparmiare tempo e c'è poi un progetto per digitalizzare tutti i procedimenti penali utilizzando un sistema che comunque deve ancora essere implementato.
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Sembra invece rimanere di difficile soluzione l'annosa questione del giudice di pace, ufficio che nel 2018 ha definito mille casi. «L'ufficio lavora benissimo», ha sottolineato il presidente Gramola, ma il futuro è preoccupante: i giudici supplenti che oggi colmano il vuoto di organico termineranno infatti il loro servizio a maggio e la supplenza non potrà essere rinnovata, a meno di deroghe speciali. Se non saranno nominati dei giudici, l'ufficio rimarrà bloccato.
Inchiesta Geenna
La presentazione del bilancio sociale è stata l'occasione anche per un commento all'inchiesta Geenna sulla 'ndrangheta. Alcuni dei processi potrebbero svolgersi ad Aosta. Il presidente del Tribunale ha commentando la vicenda con un: «mai stupirsi di niente».
Il rapporto tra giustizia e cittadini
«In Valle d'Aosta, come in tutta Italia, l'atteggiamento sulla giustizia è cambiato», ha dichiarato ancora Gramola riferendosi al rapporto con i cittadini. «Dopo Mani pulite" i magistrati erano considerati eroi, oggi invece siamo percepiti come inefficienti, tendenzialmente corrotti. Abbiamo perso tanta credibilità negli anni, un po' anche per colpa nostra e poi perché è facile fare di ogni erba un fascio». Negli anni quindi è «venuta meno una parte della credibilità dei magistrati e anche il rispetto. Si vedono azioni spregiudicate». Il presidente del Tribunale ha raccontato l'episodio di un avvocato che sosteneva che il verbale di un'udienza fosse falso: «Una cosa assurda. Una cosa del genere 30 anni fa non sarebbe mai venuta in mente».
Elena Giovinazzo