Confermato il decreto di luglio. Ora rimane da discutere la questione della costituzionalità della legge regionale sull'azzardopatia
AOSTA. Confermando il decreto monocratico del mese scorso, il Consiglio di Stato ha nuovamente respinto la richiesta di sospendere la revoca della licenza allo Slot Cafè di Aosta.
A fine luglio si è svolta l'udienza collegiale. Nell'ordinanza che ne è seguita, depositata ieri, si legge che: "fermo ed impregiudicato l'esame delle questioni di merito, specie con riguardo alle censure indirizzate alla costituzionalità, di cui l'appellante dubita, della normativa regionale sopravvenuta, non sussiste allo stato il pregiudizio grave ed irreparabile, avendo il primo giudice riconosciuto il diritto dell'appellante all'indennizzo per la impugnata revoca in autotutela". La questione è dunque rimandata all'udienza nel merito del ricorso, ma intanto la licenza rimane revocata.
Già nel mese di giugno il Tar valdostano aveva confermato la revoca disposta dalla Questura di Aosta perché la sala giochi di via Chambéry non rispettava il "distanziometro" introdotto dalla legge regionale sulla ludopatia. Il Tar aveva stabilito la legittimità della decisione e disposto il pagamento di un indennizzo ai proprietari dello Slot Cafè in quanto destinatari "incolpevoli" del provvedimento.
M.C.