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Sanità, Cisl VdA: più attenzione alla persona e meno al bilancio

Il sindacato chiede maggior attenzione al personale. Piace anche l'idea di un nuovo ospedale e di decentralizzare i servizi

Consiglio generale Cisl Valle d'Aosta

AOSTA. La riorganizzazione della sanità pubblica in Valle d'Aosta deve sì tenere conto dell'emergenza sanitaria, ma soprattutto deve essere immaginata in un'ottica di medio-lungo termine. Lo sottolinea la Cisl VdA che sull'argomento ha tenuto un consiglio generale allargato.

"L'emergenza sanitaria ed i problemi che da questa ne sono derivati, nella drammaticità della situazione contingente, hanno generato un processo virtuoso di accelerazione delle riflessioni e della progettazione che necessariamente porta ad un cambiodi passo", sottolinea il sindacato. Serve però "un progetto sistemico che in quanto tale non deve caratterizzarsi esclusivamente sul piano emergenziale, ma anche e soprattutto su un'idea di offerta sanitaria con un respiro più dilatato nel tempo".

Dalla tavola rotonda con ospiti nazionali e con il segretario confederale Cisl VdA Jean Dondeynaz, il segretario Pensionati Vincenzo Albanese  Chiara Pasqualotto di Cisl FP è emersa l'idea della necessità di "cambiare paradigma chiaramente sbilanciato verso l'attenzione all'aspetto economico ed al pareggio di bilancio, rendendo, al contrario, prioritaria l'attenzione alla persona". L'obiettivo può essere raggiunto "dando importanza alle specializzazioni e capacità degli operatori" allontanandosi dall'attuale "linea di appiattimento, che svilisce le professionalità". Cisl sottolinea inoltre la sua posizione "rivolta verso una sanità pubblica, siamo però anche aperti a realtà private accreditate e convenzionate a patto che venga mantenuto lo stesso standard di offerta".

Bene anche l'idea di un ospedale nuovo. La Cisl ritiene il progetto di un nuovo nosocomio "una scelta che garantirebbe maggior funzionalità nei processi organizzativi" da unire alla delocalizzazione dell'assistenza di base per poter "focalizzare prioritariamente l'utilizzo del presidio ospedaliero per gli acuti, decentrando l'attività quotidiana di routine nei presidi locali". "Questa organizzazione della sanità - conclude la Cisl - permetterebbe di alleggerire il nosocomio regionale dalle attività quotidiane che congestionano le risorse e gli spazi sanitari, consentendo al contrario di concentrare queste risorse sugli aspetti di maggiore criticità".

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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