Società di Servizi, sindacati: Regione valuti internalizzazione del personale

Fp Cgil, Cisl e Uil: 'garantire e tutelare i lavoratori. Non se ne può più delle distinzioni'

 

AOSTA. A dieci anni dalla costituzione della Società di Servizi, i sindacati chiedono alla Regione di valutare il trasferimento del personale all'interno dell'Amministrazione regionale.

Le funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil Valle d'Aosta sono concordi sulla questione: in termini di trattamento economico "la perequazione di partenza" del personale della Società di Servizi "andrà sempre più a scontrarsi con troppe variabili: contrattuali, giuridiche e di mercato, con evidente sconforto degli operatori e con susseguenti ripercussioni in termini di efficienza ed efficacia della loro prestazione".

All'interno della società ribattezzata all'epoca "salva precari" era stato collocato il personale con contratto a termine con la Regione nei settori dei servizi per la cultura, istruzione, del campo socio-assistenziale e del servizio sociale. All'epoca le differenze contrattuali tra il Contratto collettivo regionale di lavoro del Comparto unico e il Ccnl Agidae e Federculture erano state colmate con il riconoscimento di un superminimo, ma oggi i sindacati lamentano una crescente disparità di trattamento.

"Nel corso degli anni - spiegano le Fp di Cgil, Cisl e Uil - sono stati adeguati gli aumenti contrattuali dei due Ccnl suddetti, ma è mancata una rivalutazione dei superminimi. Per la recente assunzione di 6 educatori professionali (qualifica comparabile per titoli agli assistenti sociali), non è stata a tutt'oggi concessa la negoziazione di un differenziale perequativo. Nel tempo inoltre, è completamente mancata una negoziazione sulla divaricazione economica che si è creata per il differente meccanismo di crescita ed anzianità professionale, tra i contratti collettivi di natura privata, con quelli di natura pubblica".

Le Funzioni Pubbliche annunciano di aver attivato una "piattaforma politico-sindacale" e chiedono che l'Amministrazione regionale ragioni sull'internalizzazione del personale. "È arrivato il momento che la Regione prenda seriamente in considerazione l'argomento Società di Servizi, in primis perché si andrebbe a garantire e a tutelare i lavoratori. Non se ne può più di queste distinzioni, che oltre tutto non giovano al lavoro del personale e neppure agli utenti", dicono ancora i sindacati. "Ma la cosa più grave - concludono - è che è venuto a mancare il presupposto, per cui è nata la Società di Servizi, quella di garantire la professionalità delle esperienze lavorative".

 

 

Clara Rossi

 

 

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