Valle d'Aosta e ordinanza da zona arancione: il nodo sanzioni

L'assessore Guichardaz: a prevalere è l'ordinanza regionale. In caso di sanzioni si può fare ricorso

 

covidAOSTA. Da domani, 1° dicembre, gli esercizi commerciali e i servizi alla persona che hanno continuato a lavorare nelle zone arancioni d'Italia potranno riaprire anche in Valle d'Aosta. Lo prevede una ordinanza che il presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha annunciato di voler firmare oggi.

L'ordinanza di "autodeterminazione" della zona arancione si scontra con i provvedimenti del ministro della Salute basati sul Dpcm del 3 novembre scorso che impongono alla Valle d'Aosta il massimo delle restrizioni. Il territorio regionale è classificato infatti come "rosso" fino al 3 dicembre e deve sottostare al lockdown morbido con relative sanzioni per chi non lo rispetta.

Rischio impugnativa

L'ordinanza che il presidente Lavevaz firmerà però autorizzerà dall'1 dicembre diverse attività commerciali e di servizi rimasti chiusi da inizio mese a tirare su le serrande. 

L'ordinanza inoltre va in diretto contrasto con il Dpcm che vieta esplicitamente alle autorità locali di attivare misure anti Covid più leggere rispetto a quelle nazionali. E lo stesso presidente Lavevaz lo ha riconosciuto ammettendo che il rischio di impugnativa c'è. 

Il nodo delle sanzioni

A livello di sanzioni, cosa rischia un commerciante che si adegua all'ordinanza? L'assessore regionale al commercio, Jean Pierre Guichardaz, spiega ad Aostaoggi.it che è il provvedimento locale a prevalere rispetto alle disposizioni nazionali. Dunque, in caso di controlli, un negozio che ha riaperto al pubblico (se rientra tra quelli che possono operare nelle zone arancioni) non dovrebbe temere una multa.

L'assessore successivamente puntualizza: "non è che non deve temere una multa, ma può fare ricorso" nel caso gli venisse comminata. Le forze dell'ordine in sostanza potrebbero sanzionare l'esercizio commerciale che ha aperto in base all'ordinanza, che a quel punto dovrà fare ricorso all'organo competente, il quale "farà poi le sue valutazioni".

Per il commerciante potrebbe diventare una situazione da incubo? "Potrebbe diventare una situazione da incubo - spiega l'assessore -, ma è stata fatta una scelta politica". E ancora: "Poi può essere che lo Stato ricorra" contro l'ordinanza "e l'atto venga invalidato tra due o tre giorni. Per provvedimenti di altre Regioni lo Stato non ha fatto opposizione".

Se lei fosse un commerciante che può aprire domani, aprirebbe? "Non posso rispondere - dice l'assessore -. Domani ci sarà un'ordinanza, e l'ordinanza è del presidente della Regione. Quindi ha il valore di ordinanza. Poi ci sono essere delle letture diverse. Noi riteniamo che ci siano gli elementi per poter aprire ed essere inquadrati in un livello diverso" dalla zona rossa.

 

 

Marco Camilli

 

 

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