Cisl Scuola ribadisce la contrarietà verso il d.l. 36 su formazione e reclutamento
In Valle d'Aosta oltre il 28% dei docenti ha partecipato allo sciopero indetto il 30 maggio scorso contro le norme del d.l.36. La percentuale di adesione è doppia rispetto all'andamento nazionale, secondo i dati riferiti dal Consiglio generale Cisl Scuola.
«I vari gradi di scuola - spiega il sindacato - hanno manifestato situazioni difformi: l'adesione è stata altissima alla scuola dell'infanzia (31,78%) e al Convitto Regionale "F. Chabod" (63,15%) mentre, curiosamente, solo il 10,29% dei docenti della scuola secondaria di secondo grado, che risultano i principali destinatari delle norme contenute nel d.l.36, ha preso parte allo sciopero».
Il d.l. 36 secondo Cisl Scuola interviene «pesantemente e, soprattutto, unilateralmente su aspetti fondamentali (formazione e reclutamento) per la vita della scuola».
Le preoccupazioni del sindacato guidato da Alessia Démé coprono tutti i diversi gradi di istruzione. Le scuole dell'infanzia vedono per prime gli effetti della denatalità di cui soffre la Valle d'Aosta, con meno bambini e dunque organico ridotto da 255 a 234 unità. In questo caso, sostiene Cisl Scuola, serve che «l'amministrazione regionale provveda a rivedere il rapporto insegnanti/alunni». Nella scuola primaria i posti disponibili passano da 526 a 205. Qui, dice ancora Cisl Scuola, serve «particolare attenzione alle pluriclassi, in aumento soprattutto nei plessi di montagna».
Il calo della natalità si rifletterà sul numero degli studenti delle scuole secondarie nel prossimo futuro, ma già nel presente nelle scuole medie esistono «alcune criticità, relative alle scuole medie musicali e, soprattutto, alla situazione dell’istruzione professionale, che risulta in profonda crisi su tutto il territorio regionale».
Un altro punto dolente è rappresentato dalla carenza dei dirigenti scolastici. «L'ultimo concorso indetto per il loro reclutamento non si è dimostrato idoneo a rispondere alle necessità del territorio e l'anno scolastico prossimo, anche a causa degli ulteriori pensionamenti che interverranno, si assisterà ad un ulteriore aumento delle reggenze», avverte ancora Cisl Scuola.
E.G.