Carlo Musti, 61 anni, è al suo primo incarico come Questore
Carlo Musti, 61 anni di Roma, è il nuovo Questore di Aosta. Il passaggio di consegne con Ivo Morelli è avvenuto ufficialmente lunedì e subito dopo il neo questore ha avuto un primo incontro con le principali cariche istituzionali regionali, a partire dal presidente della Regione e prefetto Erik Lavevaz.
«Questo è il mio primo incarico da Questore», ha spiegato nel primo incontro con gli organi di informazione regionali oggi in Questura. Musti era già stato in Valle d'Aosta anni fa quando lavorava nell'ispettorato della Camera dei Deputati per accompagnare un presidente della Camera. Gli incarichi di lavoro lo hanno mandato poi a Mantova, di nuovo a Roma e anche a Verona per dirigere il compartimento di polizia ferroviaria di Verona e Trentino-Alto Adige, ultimo incarico prima di giungere ad Aosta.
Valorizzare la prevenzione e il controllo del territorio attraverso una conoscenza capillare delle sue dinamiche sarà una delle priorità per il nuovo Questore. Fondamentale per questo sarà confrontarsi con il territorio e i sindaci di tutti i Comuni. Quello di Aosta lo ha già incontrato e le presentazioni con gli altri primi cittadini avverranno dalla prossima settimana. Importante, ha sottolineato Musti, anche il contatto con la cittadinanza per comprendere ancora meglio il territorio valdostano e le sue caratteristiche per puntare ancora di più sulla prevenzione.
Altra priorità, spiega Musti, è la «cura del personale e migliorare se necessario le condizioni di lavoro. Il lavoro del poliziotto è bello e divertente, ma impegnativo». L'organico della questura è al momento sufficiente grazie al recente arrivo di otto agenti in prova più due agenti effettivi e in questi giorni il questore si presenterà alla polizia stradale, alla polizia di frontiera e alle altre specialità.
Durante il suo incarico ad Aosta Musti sarà affiancato come "braccio destro" dal vicario Giorgio Bacillieri, una «persona preparata», e dalla capo di gabinetto Mariateresa Pino, «una squadra ben formata e preparata».
Elena Giovinazzo
