Oltre la metà degli operatori di Piemonte e Valle d'Aosta ha pensato di dimettersi secondo un sondaggio della Federazione dei medici internisti ospedalieri
Quasi un terzo dei medici e degli infermieri che lavorano in Piemonte e in Valle d'Aosta afferma di essere in burn-out e più della metà, il 53%, ha pensato di lasciare il posto di lavoro nell'ultimo anno e il 65% ritiene che il Covid abbia avuto un effetto negativo sulla propria vita. I dati, frutto di un sondaggio, sono emersi nel corso del 28° congresso nazionale di Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri.
«Questi dati dicono che nei nostri reparti si vuole lavorare, lavorare bene ma che è necessaria una revisione globale delle scelte organizzative affinché si possa recuperare una serenità di pensiero non sempre presente», commenta il presidente Fadoi di Piemonte e Valle d'Aosta, Gianlorenzo Imperiale.
In particolare il 71% degli operatori che hanno partecipato al sondaggio riferiscono di essere sfiniti al termine di ogni giornata lavorativa, il 68% pensa di lavorare troppo duramente, il 65% di sentirsi emotivamente sfinito e il 58% di essere esaurito a causa del lavoro. Malgrado ciò, l'88% degli intervistati ritiene di riuscire ad affrontare con efficacia i problemi dei pazienti e l'84% di influenzare in modo positivo la vita di altre persone grazie al proprio lavoro, il 65% di sentirsi rallegrato dopo aver lavorato con i pazienti e il 60% di aver realizzato cose di valore. Una parte minore, il 36%, teme che il proprio lavoro possa causare un indurimento emotivo.
Clara Rossi