L'Accordo per il transito del personale del J.B. Festaz è in ritardo di sei mesi
Sul progetto dell'ospedale di comunità al J.B. Festaz di Aosta emergono nuovi timori riferiti al futuro del personale. A sollevarli sono le Funzioni Pubbliche di Cisl, Uil e Savt che, in una nota congiunta, esprimono «forte preoccupazione» per la situazione di incertezza.
«Ancora oggi, dopo mesi, non sono state date indicazioni sul futuro che spetta ai lavoratori coinvolti», affermano le OO.SS. «L'Accordo per il transito del personale doveva essere stipulato al 31/10/2022 (come stabilito nel piano progetto, pag. 31), ma ad oggi non è stato siglato nessun accordo e tanto meno nessuna bozza», evidenziano le Funzioni Pubbliche. Ci sono stati finora due incontri informali con gli assessori alla sanità Barmasse e Marzi durante i quali «sono state fatte verbalmente diverse ipotesi su come gestire il personale interessato durante i lavori». Di concreto, però, ancora nulla.
Nelle scorse settimane l'argomento è stato trattato anche in Consiglio Valle con alcune iniziative della consigliera del Pcp Erika Guichardaz. L'assessore Marzi aveva spiegato in quelle occasioni che c'era la possibilità di un trasferimento temporaneo del personale dal J.B. Festaz all'Usl, ma che nessuna decisione era stata ancora presa.
Ora anche i sindacati chiedono notizie certe riguardo al destino dei lavoratori. «Occorre definire con chiarezza quanti e quali i dipendenti interessati nello spostamento, quali i criteri, quale la destinazione temporanea e come si intenda procedere al rientro», dicono Cisl, Uil e Savt. «Altresì va compreso quale impatto avrà sui dipendenti della Casa di Riposo tale spostamento, sia nel fabbisogno del personale che nell'organizzazione del lavoro».
I lavori per l'ospedale di comunità di Aosta dovrebbero iniziare nel mese di novembre, in base a quanto riferito dai sindacati. Martedì prossimo ci sarà un incontro con l'assessore per un aggiornamento sulla situazione. «Il nostro auspicio è di poter finalmente visionare l’Accordo per il transito del personale e dare così delle risposte chiare alle lavoratrici e ai lavoratori interessati», concludono le Funzioni Pubbliche di Cisl, Uil e Savt.
Clara Rossi
