Ora differenziare diventa ancora più difficile
SARRE. Non ci volevo credere. Poi la confusione del risveglio è svanita e la realtà si è appropriata della mia mente: mi hanno rubato il contenitore dei rifiuti di plastica. L'hanno rubato a me e al mio vicino.
Mi dico "non è possibile" e cerco di convincermi che forse sono gli altri vicini ad averli presi per errore o forse gli addetti al ritiro per sbaglio se li sono portati via. Allora rimane una sola cosa da fare: chiamare il numero verde della Quendoz.
Mi risponde un'addetta che molto gentilmente mi comunica che nella stessa giornata, fino alla mia telefonata, ci sono state già altre cinque segnalazioni telefoniche per furti di mastelli. Quindi la Banda Bassotti valdostana ora si dà ai rifiuti e ai suoi contenitori? E sì, perchè pare che i mastelli siano stati sottratti prima di essere svuotati, quando erano ancora pieni di plastica.
Mentre sono ancora al telefono una domanda mi passa velocemente per la mente: se i rifiuti di plastica sono tanto preziosi da rubarli, allora perchè esiste la tassa sui rifiuti? Scaccio via la domanda oziosa e chiedo alla gentile signora del numero verde Quendoz se ci possono fornire nuovi contenitori. Si è possibile, mi risponde, ma prima si deve presentare una denuncia al Comune in quanto ogni cassonetto ha un codice identificativo che serve per il calcolo della tassa dei rifiuti. Ma davvero si calcola cosi?
Ad ogni modo la raccolta differenziata ha fatto di me un povero uomo al limite di una crisi di nervi, alle prese con cartone da gettare che va dove vuole e carta che svolazza qua e là. E già, perchè se di notte ha piovuto o nevicato la mattina il cartone non viene ritirato e quindi, tra lo stare fuori tutta la notte per riparare i rifiuti con l'ombrello o il lasciare il cartone in casa in attesi di tempi migliori, meglio la seconda soluzione che tra l'altro mi sta permettendo di fraternizzare con questi particolari rifiuti.
Ora però che sono rimasto senza contenitore per la plastica, cosa devo fare? Andrò in Comune a presentare la denuncia nella speranza che non debba impiegare troppo tempo per farla e che la Quendoz ne riceva copia in tempi brevi per consegnarmi il nuovo contenitore.
Cosa accadrà però se questi furti aumenteranno? Oltre allo stress da raccolta differenziata, dovremmo attivarci per difendere i nostri rifiuti.
Nella mia testa frullano tante domande, poche speranze ed una sola certezza: che la mia crisi di nervi non sia solo "mia" bensì un diffuso malessere che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, ci mette in condizioni di avere pure la preoccupazione di difendere i rifiuti che lasciamo incustoditi di notte.
Comunque, per favore, se si dovesse ripetere un furto del genere non chiedetemi di ritornare al Comune per presentare la denuncia. Piuttosto inizierò a fraternizzare anche con i rifiuti di plastica.
Marco Camilli