The Young Pope: giovane ma non solo.....

 

C'è una cura maniacale nel mettere a punto le scene, la voglia di non essere mai troppo serio, ma dire cose serie

young-popeThe Young Pope era partito facendoci credere di mettere in scena una serie di intrighi vaticani per poi virare in tutt'altra direzione. Nel momento in cui tutti pensavamo che Voiello utilizzasse le foto che avrebbero sicuramente potuto mettere in difficoltà il Papa e ha rinunciato, ci siamo accorti che la storia che stavamo vedendo non era, di certo, quella che ci eravamo immaginati.
Questa è un po' l'essenza della serie di Paolo Sorrentino al suo esordio sul piccolo schermo. Faccio mia un'affermazione letta sulla rete: Pio XIII è il racconto di un reazionario moderno, in un'istituzione antica.
La storia sembra studiata per deludere le aspettative, Lenny Belardo fuma, veste sfarzoso appare annoiato e si nega al popolo, in quanto vede nella negazione della sua immagine umana, l'affermazione della potenza del ruolo sacro che ricopre. E' un uomo alle prese con il 'divino' e col 'terreno' insieme, dimensioni che si mischiano e si confondono in un tuto.
Se Moretti ci aveva proposto un pontefice che sentiva come troppo gravoso il peso dell'incarico conferitogli, Sorrentino ce ne propone uno che, come ci  suggerisce la prima inquadratura (grazie  anche a un sempre più intenso Luca Bigazzi da Oscar), tenta di emergere da un'infanzia  che ancora lo segna  profondamente tanto, da spingerlo a individuare nella suora, che lo accolse in passato, un sostituto valido della  figura materna.
La caratteristica di Sorrentino, di amare le immagini statiche legate da stacchi, qui è portata all’estremo: fotografie bellissime, prospettive centrali o prospettive dal basso, tanti primi piani del Papa, enormi stanze vuote con due o tre persone lontane (scene girate in antichi palazzi romani incluso Palazzo Venezia).
La serie non è perfetta: alcuni dialoghi sono troppo lunghi, il ritmo a volte lento e quell'arrovellarsi su certe questioni teologiche svuota la tensione drammatica invece che darle carica. Lenny però è un personaggio unico, ma anche altri avrebbero meritato attenzione: come Voiello che, alla fine, ha avuto un ruolo piuttosto secondario.
Tant'è. Pio XIII ci ha conquistato. The Young Pope è il miglior debutto di una serie su Sky negli ultimi anni ed è stata seguita  da una media  di 1 milione  e 400mila spettatori ogni settimana (inclusi quelli in differita).

Jude Law?  Bravo: l'attore giusto per questo regista visionario e onirico, ma anche sorprendentemente bello. Una bellezza pura oggettiva. Senza tempo. E durante la sigla iniziale quando si gira e ci  strizza l'occhio, rigirandosi con un beffardo sorriso, non si può che venirne stregati...lasciandoci ora in attesa della seconda serie.

 

Tiziana Tuzza

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