Istat: raddoppiate le richieste di asilo politico in Ue nel 2015

 

In Germania il 35% delle domande, in Italia il 7%

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ROMA. Nel 2015, in base ai dati diffusi da Eurostat, il numero di persone che hanno fatto richiesta di asilo politico in un paese europeo è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, superando ampiamente il milione di persone (1.257.030). Lo comunica l'Istat in un report.

Il Paese nel quale è stato presentato il maggior numero di domande è la Germania (441.800, il 35% del totale dell'Unione Europea), seguita da Ungheria (174.435), Svezia (156.110) e Austria (85.505). Nel nostro Paese sono state presentate 83.245 richieste (il 7% del totale europeo). In Italia il peso relativo dei nuovi permessi rilasciati ogni anno per asilo e protezione umanitaria è cresciuto notevolmente: si è passati dal 3,7% nel 2007 al 28,2% nel 2015. Contemporaneamente si è fortemente ridotto il peso dei permessi rilasciati per motivi di lavoro, passati nello stesso periodo dal 56,1% al 9,1%. Negli ultimi due anni i flussi per asilo e motivi umanitari in Italia hanno assunto, anche in termini assoluti, dimensioni mai raggiunte negli ultimi nove anni, passando da 9.971 nel 2007 a 67.271 Sulla base di dati ancora provvisori, tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2016, sono stati rilasciati a migranti maggiorenni 64.162 nuovi permessi per asilo e altre forme di protezione (dati provvisori), un numero già ad ottobre prossimo a quello registrato per l'intero 2015 (64.515).

All'inizio del 2016 erano presenti nel nostro Paese 155.177 persone con un permesso per motivi ricollegabili all’asilo politico o alla protezione umanitaria, con un'incidenza del 4% sul totale dei permessi di soggiorno. Se si considerano i soli permessi con scadenza quelli concessi per asilo e protezione umanitaria sfiorano il 10%. In diverse province del Sud e delle Isole l’incidenza sul totale dei permessi supera il 20% e nelle province di Caltanissetta e Crotone i rifugiati e le persone sotto protezione rappresentano più della metà della presenza non comunitaria (rispettivamente il 55,5% e il 65,5%). Di contro, l'incidenza minima si osserva nelle province di Brescia (0,7% ) e Modena (1,1%) In molti casi la presenza di persone in cerca di protezione in Italia è solo temporanea. All’inizio del 2016 ha ancora un permesso di soggiorno valido il 32,3% delle persone arrivate nel 2011 e il 49,3% degli ingressi del 2012.

Tra gli entrati per motivi umanitari nel 2011 ancora presenti in Italia, la quota di residenti al 1° gennaio 2016 è molto più contenuta rispetto agli entrati per altre motivazioni come lavoro e famiglia. Le persone entrate per asilo o protezione hanno un’elevata propensione alla mobilità territoriale. La quota di coloro che, nel 2016, sono registrati in anagrafe in una provincia diversa da quella di primo ingresso del 2011 ottenuto per motivi umanitari supera il 72%.

 

Clara Rossi

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