Usa, Onu: il bando di Trump è "illegale e meschino"

Usa, Onu: il bando di Trump è "illegale e meschino"

 

L'Ue: noi non discriminiamo su base di nazionalità, razza o religione

La protesta contro il bando dell'immigrazione del presidente statunitense Trump arriva alla Casa Bianca: migliaia di persone si sono radunate davanti alla residenza del presidente per partecipare a una manifestazione intitolata "No Muslim ban" (no al bando per i musulmani). Bando che l'Onu definisce “illegale e meschino”.

In seguito al provvedimento Trump molti viaggiatori sono stati fermati all'imbarco in diverse città, altri al loro arrivo in America. Manifestazioni spontanee di protesta sono sorte negli scali di New York, San Francisco, Chicago. Ma la notizia è che sedici Stati hanno detto no alle restrizioni per i cittadini islamici volute da Trump. I rispettivi procuratori generali degli Stati, tra cui California, New York e Pennsylvania, hanno emesso una dichiarazione congiunta in cui condannano l'ordine esecutivo del presidente Usa che limita gli accessi all'immigrazione da sette Paesi islamici.

Secondo il New York Times, il capo di gabinetto di Donald Trump, Reince Priebus, ha fatto sapere che verranno esentati dal divieto di ingresso i possessori della carta verde, quella che garantisce il soggiorno su territorio americano. E nel resto del mondo aumentano le contestazioni al bando Trump: da Theresa May, premier del Regno Unito, alla cancelliera tedesca Angela Merkel a Justin Trudeau, primo ministro canadese.

“L'Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell'Europa”, ha dichiarato il premier italiano Paolo Gentiloni su Twitter.

Il presidente americano difende il suo bando dicendo no alla confusione che regna in Europa. "Questa è l'Unione europea e noi non discriminiamo sulla base della nazionalità, della razza o della religione, non solo per l'asilo, ma per qualsiasi altra nostra politica. La Commissione e il presidente Juncker hanno costantemente ribadito il nostro attaccamento a questi principi", replica il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. E scende in campo, dicevamo, l'Onu. L'alto commissario del Consiglio per i diritti umani dell'Onu, Zeid al-Hussein, ha definito il divieto di ingresso nei confronti dei cittadini di sette paesi islamici "illegale e meschino".

Il fondatore di Starbucks, Howard Schulz, nel frattempo sfida Trump annunciando che, nei prossimi cinque anni, assumerà 10mila rifugiati nei suoi locali presenti in tutto il mondo.

 

Clara Rossi

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