É finita, e un po' ci dispiace. Vince Francesco Gabbani, vince la simpatia, il coraggio di saper rompere gli schemi
con una canzone che, anche se allegra e divertente, è un incoraggiamento ad andare avanti vivere la vita con più filosofia.
Nel nostro salotto virtuale sul Festival di Sanremo, a pochi minuti dalla proclamazione del vincitore, Massimo, uno dei pochi maschietti che è stato con noi per tutte le serate, ha scritto: se vince la Mannoia vince la qualità, se vince Meta il politicamente corretto, se invece vince Gabbani vince l'Italia che non ce la fa più e vuole rinascere. Possiamo dargli torto?
Procediamo con ordine. Il nostro salotto come ogni sera era pieno, solo posti in piedi o scomodi, l'ultima grande partecipazione e svegli fin quasi le 2 di notte. Fin dall'inizio tutti ci siamo resi conto che molte canzoni stroncate al primo ascolto, essendo oramai al terzo, ci cominciano a piacere, alcune anche parecchio. Certo i nostri preferiti a inizio serata e anche fino alla fine sono 6/7 con all'interno la terna finalista.
Ci emozioniamo tutti all'esibizione di Bianca Atzei, ma non ci sfugge il vestito carico di fiori e qualcuno di noi osserva che i fiori sono spariti dal palco per andarsi a posare tutti sul suo vestito. La canzone comunque ci fa sentenziare che lei è brava bellissima e che un vestito così se lo può permettere. Bernabei proprio non ci è piaciuto e neanche Samuel e tutti, forse per l'unica volta, ci troviamo d'accordo nel ritenere che qualsiasi dei quattro big esclusi sarebbe stato meglio.
Il seguire è su questo tono ed una frase viene ripetuta spesso: però queste canzoni non sono male per niente!
I nostri preferiti sono: Mannoia per tutti, anche se alcuni buttano là la frase...che si è la migliore ma proprio per questo potrebbe non vincere. Ci piacciono Atzei, Elodie, Meta, Moro, Gabbani e tanto Sergio.
La serata è fiacca, illuminata all'inizio da Zucchero che però da il meglio di sé quando si ripresenta e fa un'esibizione strepitosa finendo con 'Miserere'. Che dire... lui ha iniziato a Sanremo arrivando quasi ultimo e ora infuoca gli stadi (non i teatri, gli stadi) di tutto il mondo. Come dicono i ragazzi... onore e rispetto per un cantante che il mondo ci invidia. Per il resto gli ospiti non hanno lasciato molto il segno. Crozza con il passare delle serate ha ricevuto commenti sempre più tiepidi e devo dire che piace molto meno di quanto potessi immaginare.
La performance di Alvaro non ha colpito nessuno. Qualche blanda osservazione sul fatto che sia proprio un bel ragazzo, niente di più, e comunque niente a che vedere sull'emozione data da Ricky Martin! Quasi a fine serata è arrivata anche Geppy Cucciari. Monologo carino, ma non memorabile, come nulla stasera, se non come già detto Zucchero, che chiede coraggiosamente la verità sul caso Regeni. Enrico Montesano scopro che non piace quasi a nessuno viene etichettato con: antico.
Cosa rimane di questo Festival? Oltre a molte belle canzoni, alcune delle quali a luci spente ci accorgeremo che sono veramente valide, resta una conduzione azzeccata, misurata e paritetica, un uomo e una donna sullo stesso piano. Come già detto in un altro pezzo, due persone che non avendo nulla da dimostrare, si pongono senza veli, così come sono dando il meglio con semplicità. Gli ospiti non sono stati al centro dello spettalo ma un piacevole contorno, anche perché fatta eccezione Ricky Martin, Zucchero, Giorgia il resto si fa fatica a ricordare ed è già nel dimenticatoio.
Ad ogni modo credo che la non prevaricazione degli ospiti abbia dato risalto alla musica e alle canzoni restituendo loro la giusta e meritata importanza. L'unica certezza che abbiamo è l'assenza di Carlo Conti l'anno prossimo a Sanremo.
Chi ne prenderà le redini avrà una ingombrantissima eredità... ma per Conti è normale parlare di "Eredità".
Tiziana Tuzza
