AOSTA. Promesse di procurare voti in cambio di favori: queste le accuse che hanno portato all'emissione di altre due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marco Fabrizio Di Donato e Antonio Raso, due delle sedici persone già arrestate il 23 gennaio scorso per l'inchiesta "Geenna".
Alle due ordinanze, emesse dal gip di Torino su richiesta della Procura della repubblica e del Dda torinesi, è stata data esecuzione nei giorni scorsi dai carabinieri nelle carceri di Torino e Milano in cui i due sono già reclusi.
Stando alle accuse "entrambi, promettevano di procurare voti, in occasione delle elezioni del Comune di Saint Pierre" del 2015 a "Carcea Monica, poi risultata effettivamente eletta e nominata Assessore alle Finanze". Raso inoltre "prometteva di procurare voti, in occasione delle elezioni del Comune di Aosta del 10.05.2015 a Sorbara Marco, poi risultato effettivamente eletto e nominato Assessore alle Politiche Sociali". In cambio dei voti avrebbero chiesto "altre utilità, in particolare di ottenere informazioni riservate sull’andamento delle attività delle rispettive Giunte, così da orientarne le decisioni a favore del sodalizio criminale".
I due avrebbero agito "avvalendosi della forza d’intimidazione, del vincolo associativo nonché della condizione di assoggettamento e di omertà, derivante dalla struttura delocalizzata e territoriale della ‘ndrangheta, denominata "locale", di cui facevano parte con ruoli apicali".
Marco Camilli