Edilizia, il 43% delle imprese valdostane ancora nel tunnel della crisi

 

L'Osservatorio delle Costruzioni in Valle: "ma il sistema è sano"

ristrutturazione1AOSTA. Dall'inizio della crisi economica il fatturato delle imprese di costruzioni in Valle d'Aosta è crollato del 20%. Solo nell'ultimo anno, la diminuzione è stata del 5%. Gli ultimi dati che fotografano la pesante crisi che ha travolto il settore arrivano da una indagine dell'Osservatorio di mercato sul sistema delle costruzioni in Valle, realizzata insieme alla Cgia di Mestre dalla Cassa Edile.

La situazione economica è percepita ancora fortemente negativa da buona parte delle imprese. Appena il 28% delle aziende infatti vede qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel della crisi mentre per il 43% è ancora buio pesto.

Le aziende più penalizzate sono quelle che operano quasi esclusivamente sul territorio valdostano e si occupano di opere pubbliche. Un modello di business, quest'ultimo, che tra 2008-2014 ha perso il 31,2% del fatturato (-6,6% solo nell'utimo anno). Va decisamente meglio per le imprese che volgono lo sguardo oltre i confini regionali e si occupano di ristrutturazioni: per loro il fatturato è in aumento, anche se solo del 2% circa in media.

Per limitare i danni, molte imprese hanno adottato le strategie che danno risultati più immediati: ridurre i costi di gestione (31%) e del personale (27%). C'è anche chi si è rivolto a finanziamenti per superare le difficoltà (17%) mentre il 6,4% si è limitato a rinviare investimenti programmati. Altri hanno preferito strategie "aggressive": il 5,4% ha scelto di specializzarsi, il 5% di allargare il proprio ambito operativo, il 4% è ricorso alle aggregazioni temporanee.

Nel complesso, rileva l'Osservatorio, dall'indagine "emerge un comparto che sta ripensando le sue strategia di sviluppo, puntando soprattutto sull'innovazione. Il 22% delle imprese valdostane delle costruzioni intervistate ha capacità innovativa, raggiungendo quota 46% nelle aziende leader del settore". Per l'Osservatorio comunque il sistema "è sano e cerca di rimanere a tutti i costi nel mercato". E' però certo che il ripensamento delle strategie "non può avvenire per singoli comparti o singole categorie, deve essere tutto il sistema a riorganizzarsi verso le nuove esigenze della Valle d'Aosta, che oggi sono relative soprattutto alla riqualificazione del territorio, al riuso delle aree dismesse, alle nuove esigenze urbane date dalla crescita della popolazione nelle città, un fenomeno nuovo da monitorare con attenzione. Tutte domande presenti nel mercato ma che oggi non trovano risposta, sia per mancanza di fiducia e di investimenti, ma soprattutto per mancanza di un chiaro quadro di riferimento a lungo termine che metta il settore nelle condizioni di programmare la sua trasformazione in termini di filiera e di capacità operativa e produttiva. Il nostro sistema, nonostante la crisi, è sano e cerca di rimanere a tutti i costi nel mercato".

 

Elena Giovinazzo

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