Valle d'Aosta, suicidi raddoppiati nel 2018

suicidioAOSTA. Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato una mozione sul tema dei suicidi che impegna l'assessorato regionale alla sanità a "adottare le misure necessarie affinché il fenomeno sia analizzato anche sulla base di criteri maggiormente analitici" ed a portare i risultati in Commissione entro la fine del mese di novembre.

La mozione del gruppo Lega, emendata su proposta dell'assessore Mauro Baccega, è stata l'occasione per discutere in aula di un tema che viene spesso evitato, ma che per la Valle d'Aosta rappresenta un fenomeno purtroppo molto presente.

L'assessore ha riportato alcuni dati: 24 persone si sono tolte la vita nel 2018, il doppio rispetto all'anno precedente. Erano soprattutto maschi e con un'età media avanzata (in 8 casi superiore ai 70 anni). Circa il 30 per cento di questi inoltre era in cura per disturbi bipolari o depressione. Lo scorso anno inoltre ci sono stati 29 tentativi di suicidio, secondo i dati noti ai servizi competenti. Infine tra gennaio e giugno 2019 si sono verificati 8 casi di suicidio. Più in generale, l'assessore Baccega ha rilevato come «negli anni della crisi i ricoveri sono aumentati partendo dal 2010 con 15 casi fino ai 29 del 2018».

«Il tasso dei suicidi è un potente indicatore del disagio della società - ha rilevato il consigliere leghista Roberto Luboz -. È quindi opportuno approfondire con un'attenta analisi questo fenomeno, la cui incidenza è nettamente superiore alla media italiana. Questo è un disagio dell'intera comunità, perché quelle morti sono un rimprovero a tutti noi, perché non abbiamo fatto abbastanza, non abbiamo ascoltato il grido di dolore che sale dalla nostra terra. Purtroppo, si sta condannando all'asfissia il Servizio di salute mentale dell'USL. Noi, per riprendere la citazione fatta, vogliamo tuttavia essere persone che aiutano altre persone.»

In risposta l'assessore Baccega ha tenuto a precisare che «i tentativi spesso sono una richiesta di aiuto e non volontà di morte. Attraverso il ricovero è possibile una presa in carico ambulatoriale». L'assessore ha inoltre ricordato alcune misure messe in campo: «interventi per la prevenzione, anche con l'attivazione di un ambulatorio per gli adolescenti, e l'implementazione dell'organico dei medici del Dipartimento di salute mentale, che non abbiamo di certo voluto condannare. Purtroppo, per il reperimento di medici psichiatri ci troviamo di fronte a una crisi nazionale. Resta massimo il nostro impegno per affrontare questo fenomeno, a partire dalla sensibilizzazione della cittadinanza», ha assicurato.

 

 

 

 

 

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